L'attività criminale dei truffatori non si è fermata nemmeno davanti al dramma della guerra in Ucraina. Anzi, l'emergenza umanitaria legata al conflitto ha offerto ai malintenzionati nuove occasioni per attuare truffe e raggiri. A lanciare un allarme in tal senso è la stessa polizia di Stato, che a seguito di un'ampia attività di monitoraggio ha ravvisato nelle ultime settimane un moltiplicarsi di attività illegali compiute con il pretesto della solidarietà. In particolare, gli illeciti avvengono spesso sul web, sfruttando la generosità dimostrata dagli italiani nei confronti del popolo ucraino.
Molti cittadini, infatti, stanno inviando donazioni a sostegno delle persone colpite dalla guerra ma non sempre i contributi economici versati per via telematica finiscono nelle mani giuste. Come riferisce la polizia, infatti, uno dei sistemi più utilizzati dai truffatori è quello di richiedere denaro attraverso la messaggistica istantanea, come Whatsapp, Telegram, Skype, Messenger di Facebook, Viber o Instagram, oppure con semplice email. L'invito delle forze dell'ordine è dunque quello di prestare "molta attenzione" alle richieste di denaro che circolano sul web, informandosi innanzitutto sull'affidabilità della loro provenienza.
In un video, la polizia di Stato ha fornito alcuni consigli per non incorrere nelle truffe. Innanzitutto, si invitano i cittadini a verificare la veridicità del messaggio ricevuto attraverso i siti istituzionali delle associazioni. Questo perché le raccolte di fondi a scopo benefico vengono generalmente concordate con l'ente pubblico al quale la somma è destinata, che in genere le pubblicizza sulle pagine web ufficiali. Pur essendo possibile che una raccolta fondi non autorizzata giunga comunque al destinatario indicato, è comunque importante che il cittadino non si prenda rischi. Prima di effettuare la donazione - raccomandano le forze dell'ordine - è bene accertarsi, sulla pagina web ufficiale del destinatario, che vi siano le corrette coordinate bancarie. L'ultimo consiglio della polizia è di diffidare delle richieste di donazioni su carte di credito ricaricabili, pratica frequentemente utilizzata dai truffatori.
In caso di dubbi, ma anche per segnalare truffe o semplicemente per avere delle informazioni, il cittadino può contattare le forze dell'ordine o collegarsi al sito ufficiale della polizia postale e delle comunicazioni (www.commissariatodips.it). In ogni caso, va prestata massima attenzione anche alle richieste di denaro sospette che avvengono fuori dal mondo virtuale.
Nelle scorse settimane a Trezzo d'Adda (Milano) era stata ad esempio segnalata una tentata truffa ai danni di un pensionato, avvicinato da una donna che gli aveva chiesto del denaro in favore dell'Ucraina e lo aveva minacciato: "Se non dà i soldi le stacchiamo il gas". L'anziana vittima, insospettita, aveva chiesto aiuto alla polizia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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