Era l'11 maggio quando in una villetta di Tortolì, cittadina costiera della Sardegna centro-orientale, si compiva la tragedia a casa di Paola Piras. Lei, 51 anni, abitava con il figlio Mirko appena maggiorenne, quando il suo ex compagno di origini pakistane, Masih Shahid, l'ha colpita con 18 coltellate, ferendola gravemente. Diversa la sorte per il ragazzo che, invece, è stato ucciso dall'ex compagno di sua madre nell'eroico tentativo di difendere sua madre dalla furia di quell'uomo. Come riportato da La Nuova Sardegna, ora Paola si sta risvegliando nel letto dell'ospedale Nostra signora della Mercede di Lanusei ma ancora non sa che non rivedrà più il figlio.
"Dov'è il mio Mirko?", avrebbe chiesto la donna una volta aperti gli occhi dopo quasi due mesi di coma farmacologico. Paola Piras non è ancora fuori pericolo ma le sue condizioni sono in continuo miglioramento. Il quotidiano sardo ha riferito che la donna ora respira autonomamente e ha ripreso l'alimentazione ma i medici preferiscono non informarla sulla sorte del ragazzo, perché temono che la notizia della sua morte potrebbe comprometterne il percorso riabilitativo. Il suo stato di salute e psicologico è già molto debole e servirà del tempo per arrivare alla rivelazione, che arriverà con il supporto di un equipe di psicologi, già mobilitati dalla dirigenza dell'ospedale Nostra signora della Mercede di Lanusei. Probabilmente il tutto avverrà tra qualche giorno ma solo se le sue condizioni mostreranno ulteriori elementi di miglioramento.
A Paola Piras il coma era stato indotto dai medici rianimatori una volta appurate le sue condizioni fisiche dopo l'affondo violento del suo compagno, che con il coltello aveva colpito numerosi organi vitali della donna. Una misura necessaria per permettere il recupero fisiologico, anche dopo le numerose operazioni subite per salvarle la vita. Il cammino verso la guarigione per Paola Piras è appena iniziato ma la comunità di Tortolì attendeva da giorni la notizia del risveglio della donna e ora è pronta a stringersi attorno a lei, a farle anche da cordone, per aiutarla a superare il dolore più grande, quello per la perdita di suo figlio.
Intanto, l'istituto alberghiero frequentato da Mirko ha consegnato il diploma del ragazzo a suo fratello e a sua zia.
Mirko avrebbe dovuto sostenere l'esame di maturità insieme ai suoi compagni nei giorni scorsi, ma il gesto di quell'uomo ha spezzato per sempre la sua vita una mattina di maggio, prima che potesse raggiungere questo traguardo e i tanti altri che progettava.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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