Dpcm, Vissani furioso col governo: "Le nuove misure servono giusto a pagare dipendenti"

Le nuove disposizioni del Dpcm in materia di ristorazione non aiutano il settore e Vissani lancia l'allarme: "Tra un po' qui ci mettono i sigilli a tutti"

Dpcm, Vissani furioso col governo: "Le nuove misure servono giusto a pagare dipendenti"

"C'è gente che chiude ogni giorno, forse non si rendono conto", Gianfranco Vissani è duro contro le nuove disposizioni emerse dall'ultimo Dpcm. Il cuoco più famoso della televisione italiana ha commentato con forza le misure illustrate da Giuseppe Conte nell'ultima conferenza per limitare la diffusione della pandemia. Disposizioni che non aiutano il settore e che invece, secondo Vissani, creano ancora più incertezza.

"Cerchiamo la qualità del cibo, ma l'abbiamo massacrata. Avrebbero dovuto avere più rispetto per un settore che produce il 13% del Pil", si è sfogato con l'Adnkronos Gianfranco Vissani a poche ore dall'emissione dell'ultimo Dpcm. Lo chef si è detto favorevole alla chiusura dei locali alle 24 ma non al limite dei sei posti al tavolo. Un aut aut considerato penalizzante nei confronti delle piccole realtà: "I tavoli da sei? Se uno ha un ristorante grande, va bene. Ma il problema è per chi ha locali piccoli, cioè moltissimi piccoli imprenditori in Italia. A Roma sono tutte piccole attività familiari. Come si fa a distruggere queste attività che hanno dato lustro a questo paese? Come si fa?".

Gianfranco Vissani, che proprio dopo il periodo di quarantena si è visto costretto a chiudere il suo ristorante di Roma, ha spiegato come le nuove disposizioni siano solo un palliativo per un settore in affanno: "Sono misure che ci danno una mano a non chiudere, ma non sufficienti. La chiusura alle 24 va bene, almeno recuperiamo un po' di soldi per pagare i dipendenti, ma non basta di certo. Aspettiamo i soldi dell'Unione europea, ma quando arriveranno? Tra due anni? Nel frattempo, le attività di famiglie che ci hanno lavorato una vita non riapriranno più".

Gianfranco Vissani, presidente onorario dell'associazione Ristoritalia, ha puntato il dito - ancora una volta - contro la persistente confusione sulle regole dettate dal governo, considerata inaccettabile a questo punto della situazione. Che una seconda ondata di contagi sarebbe arrivata nel nostro paese lo sapevano tutti, ma l'esecutivo secondo lo chef non si è fatto trovare preparato: "Tra un pò qui ci mettono i sigilli a tutti.

Non hanno sfruttato gli ultimi mesi, potevano organizzarsi per darci delle regole e aiutarci. Noi oltre a rispettare le regole, cosa dovevamo fare?". Poi Vissani ha concluso il suo intervento con un appello: "Veniteci incontro, non vogliamo soldi, non vogliamo regali, ma dateci un aiuto!".

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