"Fascisti e razzisti? Dirò una cosa terribile, ma credo che esserlo sia diventata una moda. Il problema è che non tutti sono davvero consapevoli di cosa stiamo parlando. C'è una ostentazione, una sfacciataggine nel proporre certi messaggi e nel rappresentarsi agli altri attraverso alcuni modelli del passato tornati ora alla ribalta e i giovani sono quelli che per primi ne risentono". Lo ha dichiarato Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma, che in occasione del Giorno della Memoria riflette sul fascismo e sulla possiblità di sfociare in antisemitismo.
Dureghello ha espresso la sua preoccupazione per le nuove generazioni, esposte al flusso di notizie incontrollato di internet. "Mancano strumenti normativi e tecnici per il web sul quale passa di tutto. Su questo dovremmo interrogarci e fare fronte comune", ha spiegato.
La storia
"Questo Paese non ha mai fatto i conti con la propria storia e ne abbiamo continue testimonianze - ha dichiarato il presidente della comunità ebraica -. La storia non si può cambiare o cancellare. C'è una crisi di valori generale sulla quale si innescano movimenti come CasaPound. Si fa leva sui bisogni sociali, sull'emarginazione, sul problema di mettere insieme il pranzo con la cena. Questa è una realtà di fatto. E poi c'è il vuoto di chi dovrebbe occuparsi di trasmettere l'educazione. C'è un decadimento del percorso educativo".
La giornata della memoria
Nel ricordare quanto avvenuto oltre 70 anni fa, Dureghello ha affermato: "Memoria non vuol dire guardare solo al passato ma trasportare quel passato nel presente per cercare tutti un futuro solidale e di rispetto comune.
La trasmissione della memoria è fondamentale: solo guardando da dove veniamo capiamo dove possiamo andare. Ma se la releghiamo solo al 27 gennaio, rischiamo di commettere un errore. Rischiamo di perdere di vista il resto del tempo".
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