Da quando è riesploso il virus Ebola ha causato almeno 11mila morti. Ora, però, potrebbe avere le ore contate. L'Oms, infatti, ha annunciato che c'è un vaccino "estremamente promettente", la cui sperimentazione, conclusa in Guinea il 27 luglio scorso, ha dato una risposta del 100%: "E' sicuro e funziona così bene che nei giorni scorsi lo abbiamo già usato per immunizzare 1200 dei nostri medici, infermioeri e operatori sanitari che lavorano nelle zone più esposte del Paese", spiega Saverio Bellizzi, epidemiologo di Medici senza frontiere (Msf), in un'intervista al tg di Tv2000. "Può spezzare, una volta per tutte, la catena di trasmissione dell’epidemia - spiega il medico -. Nonostante il campione sia piccolo - ha osservato - c’è stato un risultato scientifico positivo sull’efficacia e sulla non problematicità sui pazienti che assumono questo vaccino. Si tratta di un vaccino con un microrganismo che in superficie ha le stesse caratteristiche, ma che non fa manifestare la malattia nelle persone. È un vaccino attenuato".
Per Bellizzi il dato presentato dall’Oms è "particolarmente importante perché vuol dire che, pur essendo preliminare, come risultato però è scientificamente provato che abbiamo una nuova arma contro questa epidemia". Secondo il medico di Msf "si adotterà una strategia ad anello, cioè verranno vaccinate tutte le persone intime ai malati", e Medici Senza Frontiere sta "spingendo affinché a livello di produzione questo vaccino venga prodotto in maniera adeguata per poter far fronte a questa epidemia".
"Il mondo è sul punto di avere un vaccino per Ebola", ha affermato Marie-Paule Kieny, assistente del direttore generale dell’Oms, pur ricordando che il test continua per avere evidenze più forti sull’efficacia. Il test, ha specificato Kieny, è stato condotto con il vaccino Vsv-Ebov scoperto dal National Institute of Health canadese e ora sviluppato dalla multinazionale Merck Sharp and Dohme. I risultati preliminari, pubblicati su Lancet, mostrano una protezione completa per gli oltre duemila vaccinati, mentre nel gruppo di controllo, di oltre 3mila persone ci sono stati 16 casi. "Per il test sono stati creati degli anelli di protezione vaccinando i contatti di pazienti noti e i loro contatti - ha spiegato l’esperta -. ad alcuni anelli veniva poi assegnata la vaccinazione subito, mentre gli altri l’avevano dopo 21 giorni. Nel primo gruppo, fatta eccezione per persone che erano già infette al momento della vaccinazione, non ci sono stati casi, mentre nel secondo ne abbiamo avuti 16".
Il medico italiano guarito
"Quella data oggi dall’Oms è una grande notizia - commenta Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency guarito dal virus ed ormai noto come il "caso zero italiano" - ma Ebola, purtroppo, non si può battere con un vaccino. Si tratta di una grande conquista ma va anche detto che un vaccino non potrà bastare a sconfiggere radicalmente questa terribile malattia". Le ragioni sono chiare: "La febbre emorragica da virus Ebola - spiega - è originariamente una malattia diffusa dai pipistrelli, e che trova il suo habitat nelle foreste. Il punto è che, in Africa, più si va avanti con una politica di disboscamenti su larga scala delle foreste, più ci si avvicina agli animali serbatoio del virus.
Fondamentale, dunque, sarebbe anche pensare - avverte Pulvirenti - a misure di tipo strategico e politico mirate ad una salvaguardia dell’ambiente, e che avrebbero come ricaduta la cancellazione alla radice del rischio massiccio di diffusione del virus in queste aree".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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