Non manca ormai molto, presto l’Italia diventerà zona bianca. Intanto, il primo giugno diventeranno bianche Molise, Friuli Venezia Giulia e Sardegna. Dopo una settimana sarà la volta di Liguria, Umbria, Abruzzo e Veneto. E domani, venerdì 21 maggio, verrà inaugurato il nuovo sistema di monitoraggio, che per tre settimane verrà però affiancato dal suo predecessore. L’Italia sarà quindi tutta gialla. Anche la Valle d’Aosta, l’unica regione ancora arancione, cambierà colore e tutta la penisola, per la prima volta, sarà colorata di giallo. Ma questa situazione non durerà molto.
Chi va in bianco
Infatti, come riportato anche da Repubblica, in seguito al monitoraggio della prossima settimana, tre regioni dovrebbero diventare bianche dal primo giugno, alle quali dalla settimana dopo dovrebbero aggiungersene altre quattro. Per entrare in zona bianca l’incidenza settimanale, ovvero il numero di casi per 100mila abitanti, dovrà essere meno di 50 per tre settimane di seguito. Dalla prossima settimana, salvo sorprese dell’ultimo minuto, a raggiungere tale obiettivo dovrebbero essere il Molise, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna. La settimana dopo toccherà invece a Liguria, Umbria, Abruzzo e Veneto raggiungerle in bianco.
Addio al coprifuoco in zona bianca
Le regioni che entreranno in zona bianca diranno addio a diverse restrizioni. Prima di tutto abbandoneranno il coprifuoco e tutte le attività potranno riprendere. A parte questo, non è molto dissimile dalla nuova zona gialla. Sette regioni in bianco danno comunque una significativa indicazione della curva epidemiologica in Italia. Al momento solo due regioni, Valle d’Aosta e Basilicata superano questa settimana i 100 casi di incidenza, tutte le altre hanno numeri inferiori. Come abbiamo detto, da domani entrerà in azione il nuovo sistema di monitoraggio che fin verso la metà del mese di giugno sarà però affiancato da quello vecchio.
Secondo la regola che è stata aggiunta nel decreto, se una regione raggiunge due colori diversi di zona in base ai due sistemi differenti, a prevalere sarà quello con meno restrizioni. Per capirci, se la Lombardia dovesse entrare in arancione con un sistema e in giallo con l’altro, diventerà comunque gialla. Ma almeno per il momento il problema non dovrebbe porsi. L’incidenza è primaria nel nuovo metodo per decidere il colore. Se questa risulta essere sopra alla soglia dei 250 la Regione finisce in zona rossa, esattamente come accadeva prima. Se invece è compresa tra 249 e 150 diventa arancione; Gialla se tra 149 e 50, e infine bianca al di sotto di 50.
Un occhio anche ai letti occupati
Per quanto riguarda numeri da zona arancione, verrà guardato anche il numero dei letti occupati per decidere se farla rossa o gialla. Con occupazione delle terapie intensive sopra al 30% e dei reparti internistici al 40% si finisce in rosso, mentre con occupazione delle terapie intensive sotto al 20% e dei reparti internistici sotto al 30% si diventa gialli.
Il valore dell'Rt, l’indice di contagio usato fino adesso basato sui casi sintomatici e quello nuovo sui ricoveri, verrà utilizzato come indicatore per capire se una Regione ha un alto rischio di andare in zona rossa. Fermo restando che quelle che diventano rosse o arancioni ci devono restare per almeno due settimane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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