Tutela dell'ambiente e taglio degli sprechi. Questi i principali benefici di progetti e comportamenti virtuosi che mirano all'efficienza energetica. Già, ma cosa significa in termini più pratici? Parliamo, per esempio di elettricità. Vuol dire che con alcuni interventi sugli impianti esistenti, una migliore progettazione di quelli nuovi, e qualche piccolo cambiamento nelle abitudini degli utenti, è possibili soddisfare le necessità di illuminazione, movimentazione, alimentazione di strumenti elettronici e così via con il ricorso a una quantità inferiore di energia.
Oltre a prolungare nel tempo la disponibilità delle attuali fonti energetiche e a ridurre le emissioni di gas serra e sostanze inquinanti nell'atmosfera, l'aumento dell'efficienza energetica ha un risvolto positivo anche sui bilanci di famiglie, aziende e Pubbliche amministrazioni. Nel caso delle imprese, il contenimento del peso delle bollette energetiche sui conti economici, libera risorse per investimenti.
Il possesso di certificazioni green , come la Iso 50001, che attesta l'utilizzo di efficaci sistemi di gestione energetica, ha poi un impatto positivo sull'immagine di un'azienda o di un marchio. Solo considerando questi aspetti, non è azzardato vedere un rapporto fra efficienza energetica e competitività.
In Italia, a spingere le imprese verso l'adozione di politiche e mezzi per l' energy efficiency è stata l'entrata in vigore, lo scorso 19 luglio, del decreto legislativo 102/2014. Un provvedimento che attua la direttiva 2012/27/Ue riguardante l'efficienza energetica. Il provvedimento impone che le grandi aziende e tutte quelle cosiddette «energivore» effettuino audit energetici entro il 5 dicembre 2015. Questi possono essere svolti da società di servizi energetici e auditor in possesso di apposite certificazioni, quale l'ESCo (Energy service company). Gli audit saranno trasmessi all'Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) che li analizzerà e li conserverà per almeno 4 anni.
Al di là delle imprese, tutti possono fare qualcosa per migliorare l'efficienza energetica. Un modo è riconvertire o installare ex novo impianti di illuminazione con lampadine a basso consumo, come quelle Led o a fluorescenza. Le prime, ormai, hanno costi abbordabili, promettono una durata di 20.000-50.000 ore, consumano oltre 60% in meno di quelle a fluorescenza, oltre il 90% di quelle a incandescenza e alogene, un terzo rispetto alle lampade a scarica.
Un altro consiglio è scegliere operatori energetici che offrono consulenza qualificata, oltre a proporre contratti favorevoli e flessibili.
Molti operatori, infine, mettono a disposizione degli utenti strumenti di monitoraggio dei trend di consumo attraverso il web e che segnalano il superamento di soglie predefinite di consumo tramite e-mail o semplici messaggini sul cellulare.
Tutte soluzioni
che possono essere apprezzate dall' energy manager aziendale all'amministratore condominiale, fino all'utente privato consapevole.Tra 20.000 e 50.000 ore è la durata delle lampadine a basso consumo. I costi sono abbordabili
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.