Si era subito pensato che le ossa di quei due scheletri, rinvenuti lo scorso 30 ottobre nella sede della Nunziatura Apostolica, appartenessero a Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, le due adolescenti scomparse nel 1983 a Roma.
Invece, gli esami scientifici fatto venire a galla tutt'altra verità: quei resti dovrebbero risalire a un perioso compreso tra l'anno 90 e il 230 dopo Cristo, poco meno di duemila anni fa, e farebbero forse pare di un'antica necropoli romana. A questo punto è possibile che la procura di Roma, che aveva aperto un'indagine per omicidio contro ignoti, archivierà il fascicolo. E così è probabile che si spengano anche i riflettori che si erano riaccesi sui casi di Emanuela e Mirella: "Spero solo che, dopo questo episodio, non si spengano di nuovo i riflettori. Spero che mia sorella Mirella ed Emanuela Orlandi non vengano dimenticate. Mi auguro proprio che il caso di mia sorella venga riaperto", ha detto Antonietta, la sorella di Mirella a "Chi l'ha visto?".
I resti erano stati ritrovati lo scorso 30 ottobre in Villa Giorgina, l'edificio in via Po a Roma che ospita la sede dell'Ambasciata Vaticana in Italia. Subito il pensiero era corso a quelle due ragazze scomparse nel 1983.
Ma, già il 22 novembre, gli iquirenti avevano messo un freno alle speranze delle due famiglie, che credevano di aver trovato la verità: la polizia scientifica, infatti, aveva rivelato che lo scheletro apparteneva a una persona di sesso maschile, deceduto prima del 1964.Le speranze di risolvere i due gialli erano poche: "Non ci speravamo tanto. Pensavamo di poter mettere fine alla storia drammatica di mia sorella Mirella, dopo 35 anni. Ma non è così".
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