Gli espedienti dei vigili per "fregare" gli automobilisti

Dal conteggio retrodatato della prescrizione al silenzio sull'uso delle telecamere (vietate) per il divieto di sosta

Gli espedienti dei vigili per "fregare" gli automobilisti

Ecco come ti frego l'automobilista. Si potrebbe intitolare così il manuale (non scritto) dei vigili italiani. Comune che vai cavillo che trovi per spremere il più possibile i cittadini inventandosi multe inesistenti o raddoppiando le contravvenzioni al solo scopo di fa cassa. In cima alla lista c'è, tanto per fare un esempio, l'escamotage per aggirare la prescrizione: i verbali vengono "retrodatati" al giorno in cui l'agente ha esaminato in ufficio le foto scattate dall'autovelox.

La fantasia dei vigili è sconfinata. Come rivela il Sole 24Ore, per esempio, "per accelerare i tempi di notifica, hanno affidato a società private il compito di visualizzare le foto e preparare i verbali (cosa legittima) senza verificare direttamente il frutto (cosa che può essere addirittura un reato". Il risultato? Le multe arrivano a raffica, anche quando l'automobilista non ha commesso alcuna svista. A Roma, poi, si sono inventati le "multe a strascico" per divieto di sosta. Gli automobilisti vengono ripresi in doppia fila da una telecamera montata su una vettura di servizio che gira per la città. Peccato che, poi, i verbali vengono spediti a casa come se l'infrazione fosse stata accertata da un vigile a piedi. Il motivo? Evitare le contestazioni. La telecamera è infatti passibile di errori e non permette l'accertamento dell'assenza del guidatore, ovvero il requisito principe per staccare multe seriali senza perdere tempo.

Prendiamo, poi, gli autovelox fissi lungo i viali cittadini. Nessuno sa che c'è una legge che li vieta. Eppure i sindaci (in questo, a Milano, Giuliano Pisapia è maestro) continuano a piazzarli dove gli automobilisti non li vedono.

L'ultimo cavillo è venuto in mente a quelle amministrazioni comunali che vogliono sfuggire dalle grinfie della Corte dei Conti per i bilanci comunali in rosso.

Così fanno scattare le sanzioni raddoppiate anche a chi ha già è pagato entro 60 giorni. Non importa se l'automobilista si è già fiondato a sanare la multa. Il Comune può sempre rivalersi sull'errore delle spese di accertamento e di notifica. Niente di più semplice.

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