Non sembra essere piaciuta agli esperti la mossa dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che ieri ha bloccato la somministrazione del vaccino Astrazeneca su tutto il territorio italiano. Tra loro c’è chi l’ha definita un autogol e chi un danno peggiore di quanto abbiano mai fatto le vaccinazioni. Ma in entrambi i casi viene sollevato il dubbio che vi sia qualcosa di non detto che possa aver portato a una scelta simile.
Bassetti: "La gente va nel panico"
Il professor Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, ha commentato ai microfoni di Radio Cusano Campus quanto avvenuto nel pomeriggio di ieri, lunedì 15 marzo: "In questo momento bisogna essere trasparenti il più possibile, se c'è qualcosa che non sappiamo l'Ema deve dirlo immediatamente. Altra cosa è la rapidità nelle decisioni, non esiste che la decisione venga presa giovedì, bisogna prenderla in 24 ore. Ai cittadini poi bisognerà dare i numeri, dire cosa è successo fino ad oggi con questo vaccino, altrimenti la gente va nel panico".
Bassetti ha tenuto a sottolineare come non sia possibile che le istituzioni lascino solo ai medici la responsabilità della decisione da loro presa e che alla fine pagheranno la loro scelta, dato che, secondo il professore, giovedì prossimo l’Ema arriverà a dire che non ci sono problemi con il vaccino AstraZeneca e l’Aifa sarà costretta ancora una volta ad ammettere di aver preso una decisione sbagliata. Ma ormai avrà perso la fiducia delle gente."Da Aifa un autogol"
Bassetti ha definito questo “un grandissimo autogol, come lo sono stati altri sul vaccino AstraZeneca. L'Ema aveva approvato il vaccino dicendo che può andare bene su tutte le persone sopra i 18 anni, Aifa dice: no, preferisco darlo solo agli under 55, l'Ema è stata più coerente di Aifa, in un momento come questo non si può non avere coerenza. Varianti? Astrazeneca è efficace sulla variante inglese, che è quella prevalente in Europa, sulle varianti tutti i vaccini zoppicano un po’, ma la circolazione delle altre varianti in Italia è molto limitata". Il professore ha anche tenuto a evidenziare che sono state vaccinate 17 milioni di persone tra l’Europa e il Regno Unito e che non è stata riscontrata alcuna morte correlata alla vaccinazione. Ha poi precisato che i rischi dei vaccini oggi sono molto ridotti rispetto agli enormi benefici. Secondo Bassetti l’Europa e l’Italia non si possono adesso permettere di bloccare le vaccinazioni, si è detto certo che il vaccino sia sicuro anche se è giusto indagare. L’unica cosa che la comunità scientifica chiede è che venga fatto con la massima trasparenza e nel più breve tempo possibile. “Noi oggi abbiamo segnalati 37 casi di trombosi o trombo-embolia su 17 milioni, l'incidenza sulla popolazione generale è molto più elevata. Ad oggi non c'è alcun decesso strettamente correlato al vaccino. Se io faccio il vaccino a 180mila persone, ci può essere la coincidenza di qualcuno che è morto per altra causa, questo deve essere chiaro, altrimenti continuiamo a fare informazione non corretta e la gente non si vuole più vaccinare. Le istituzioni stesse stanno confondendo la gente, l'Aifa sta facendo di tutto perché la gente non gli creda, prima approva un vaccino per gli under 55, poi passa a 65, poi over 65, prima dice che Astrazeneca è sicuro e poi dopo qualche ora lo sospende" ha riassunto infine Bassetti.[[ 1931310]]
Un danno maggiore
Dello stesso parere sembra essere anche un altro esperto, Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco e dell'università Statale di Milano. Intervenendo alla trasmissione “Agorà” in onda su Raitre, Galli si è soffermato sul fatto che questo stop al vaccino Astrazeneca alla fine possa fare un danno maggiore di quanto abbiano mai fatto le vaccinazioni. E a suo parere, i vaccini alla fine verranno scagionati e ne usciranno puliti, "a meno che non ci sia qualcosa che proprio non sappiamo, non abbiamo visto o non ci è stato detto". L’esperto, pensando a quanto deciso ieri dall’Aifa e da altri Paesi europei riguardo la temporanea sospensione del vaccino AstraZeneca in via precauzionale, è tornato con la memoria a quanto avvenuto qualche anno fa, quando nel 2014 era stato ritirato un lotto di un vaccino antinfluenzale, il Fluad.
L’infettivologo ha ricordato che il risultato fu che i 3 decessi che erano stati correlati a quel vaccino, in realtà si rivelarono assolutamente indipendenti dal vaccino stesso, e che "però il numero dei vaccinati calò drasticamente, di 6 punti percentuali. Avevamo avuto l'anno prima circa il 54% di vaccinati over 65, che già non era un granché, e l'anno dopo ci fu un 48%, credo il minimo della nostra storia recente, probabilmente con qualche centinaio di morti in più, quelli sì, per le conseguenze dell'influenza". A ricordare quell’episodio Galli ha affermato che oggi gli vengono i brividi. Ha poi tenuto a precisare che la prudenza va benissimo e che sia giusto controllare, ma anche che questo genere di provvedimenti creano apprensione nella popolazione.
L’esperto ha sottolineato che la decisione presa dall’Aifa non farà certo bene alla campagna vaccinale che già di suo ha incontrato molte difficoltà e che adesso la priorità è vaccinare, l’unico modo per uscire dall’epidemia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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