"È una valutazione che non condivido: quell’incarico era legittimo quando è stato affidato. Solo di recente, con l’avvio dell’attività di indagine e con il decreto del Governo, per Rossi poteva porsi il problema di un’eventuale incompatibilità. Ed è tutto da verificare se quell’incompatibilità ci fosse o meno. Faremo una valutazione serena e approfondita".
Lo ha detto il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, interpellato su possibili interferenze della politica nel caso di Roberto Rossi e sulla possibile incompatibilità tra il suo ruolo di magistrato che indaga sul crack di banca Etruria e quello che ottenne anni addietro come consulente del governo per questioni giuridiche. Legnini ha aggiunto: "Non c’è stata nessunissima ingerenza della politica sulla scelta di Giovanni Canzio a primo presidente della Cassazione. «Ogni consigliere ha votato in autonomia senza ingerenze esterne".
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