Evade la notte di Capodanno: ricercato il capo della banda delle ville

Nelle stesse ore in cui tutti festeggiavano il nuovo anno, due detenuti sono evasi dal carcere di Vercelli. Una fuga da film, con tanto di sbarre segate e lenzuola annodate per calarsi dal quarto piano

Fuga dal carcere di Vercelli
Fuga dal carcere di Vercelli

Il piano lo hanno studiato forse per settimane aspettando la notte di Capodanno per metterlo in pratica. Così, mentre in Italia si festeggiava l’arrivo del 2022, due detenuti sono evasi dal carcere di Vercelli mettendo in scena una fuga da film: hanno segato le sbarre e come nel più classico dei copioni si sono calati a terra dal quarto piano sfruttando le lenzuola delle brandine annodate.

Un detenuto fermato, l'altro in fuga

Peccato che per uno dei due carcerati la libertà sia durata lo spazio di pochi metri perché si è fratturato un braccio cadendo subito nella rete delle guardie. Il complice invece riuscito a scappare sfruttando l’appoggio di alcuni che, evidentemente a conoscenza del piano di evasione, lo hanno atteso in auto dopo aver forzato il cancello della casa circondariale. Alla polizia penitenziaria e agli agenti della Squadra Mobile della Questura di Vercelli non è rimasto altro che far scattare le ricerche del fuggitivo. Così Kristjan Mehilli, 27enne di origini albanesi in carcere per una serie di furti in villa messi a segno tra Piemonte e Lombardia, ha fatto perdere ogni traccia.

Caccia al leader della banda delle ville

Secondo quanto ricostruito dalla Procura Mehilli faceva parte della banda "dagli occhi di ghiaccio" che, nel novembre del 2018 a Cella Monte, nell'Alessandrino, fece irruzione nella villa di Riccardo Coppo, imprenditore vinicolo del Monferrato, portando via contanti e preziosi per circa 40 mila euro. "Se non mi porti alla cassaforte ti sparo", aveva minacciato durante la rapina puntando una pistola alla tempia. La banda del fuggitivo era stata fermata dai carabinieri nel maggio del 2019: in ogni colpo usavano tecniche militari, le stesse probabilmente messe in atto per preparare l'evasione di Mehilli, che a Vercelli doveva scontare una pena fino al 2029. Posti di blocco sono stati allestiti in tutto il Piemonte, e non solo.

Il sindacato: "evasone annunciata"

"E' stata un'evasione annunciata - afferma Donato Capece, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Sappe -.

Da tempo la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l'aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento e, come dimostra la vergogna del muro di cinta del carcere di Vercelli che è inagibile da anni nell'indifferenza dei vertici ministeriali e dipartimentali nonostante le nostre denunce. Se fossimo stati ascoltati probabilmente questa evasione non sarebbe avvenuta.

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