Da Lorena Bobbitt in poi: "Perché una donna evira un uomo"

Nella storia della cronaca nera, ci sono stati diversi casi di evirazione che si sono consumati per gelosia dopo un tradimento. La criminologa e psicologa Flaminia Bolzan spiega cosa accade in questi casi

Da Lorena Bobbitt in poi: "Perché una donna evira un uomo"
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Ha tagliato i genitali al fidanzato 52enne perché pensava che la stesse tradendo. Un atroce gesto compiuto la notte del 6 marzo scorso a Taiwan da una 40enne la quale, impugnando delle forbici, ha reciso il 20% dei genitali della vittima. Un atto compiuto per vendetta e che ha compromesso definitivamente la vita sessuale dell’uomo. Non è questo il primo caso in cui per vendetta sentimentale gli uomini sono stati vittime di evirazione. Uno dei fatti più eclatanti a livello giudiziario e mediatico è stato quello che ha avuto come protagonista nel 1993 in Virginia Lorena Bobbitt. La donna, all’epoca 23enne, per vendicarsi del marito violento, gli ha reciso il pene con un coltello da 18 centimetri. Negli anni successivi in più parti del mondo non sono mancati altri casi. I più recenti sono quelli che si sono verificati a Bangkok il 3 luglio del 2018, in Taiwan il 29 luglio del 2019 e in Thailandia il 17 luglio del 2018. Unico movente in questi casi la gelosia per aver subito dei tradimenti. Senza andare lontano, in un comune milanese nel dicembre del 2018, una moglie ha minacciato il marito di evirazione dopo che lo ha scoperto a chattare con diverse donne. Per lo stesso motivo gli aveva rotto in precedenza il setto nasale. Vi è stato poi un caso a Genova, nel 2008, dove a commettere il folle gesto, è stata l’amante di un uomo colta da rabbia perché lui non si decideva a lasciare la moglie. Di questa forma di vendetta, particolare nel suo genere, parla a IlGiornale.it la criminologa e psicologa Flaminia Bolzan.

Perché ricorrere a forme di vendetta di questo tipo?

"Perché nel momento in cui ci si sente lesi, subentra la necessità psicologica di vendicarsi pareggiando un danno o un oltraggio che si ritiene di aver subito".

Perché lasciare questo segno indelebile nei confronti della vittima?

"È abbastanza evidente che si tratta di donne che si sono sentite danneggiate in quanto tradite, che hanno ipotizzato o comunque hanno avuto certezza del coinvolgimento sessuale del proprio partner con altre ragazze. Quindi la vendetta si è orientata sulla volontà di privare l’uomo della possibilità di porre in essere un nuovo tradimento, perché con l’evirazione il danno principale è l’impotenza".

In che modo il tradimento subito, unito alla gelosia, possono far scattare una scintilla così forte?

"In questi casi siamo in presenza di personalità molto disarmoniche perché altrimenti sarebbe molto complesso ipotizzare che tutte le donne tradite agiscano in questo modo. Si tratta di donne che non sono in grado di elaborare sul piano mentale il significato dell’aver subito un torto e quindi agiscono danneggiando l’altro in maniera importante".

Che personalità si cela nelle persone che si vendicano in questo modo?

"È necessario effettuare un’analisi caso per caso. Ognuna di loro ha sicuramente delle problematiche nella gestione della frustrazione, delle emozioni e dei sentimenti negativi conseguenti al torto subito".

I vari casi di evirazione per vendetta hanno qualcosa in comune?

"Sicuramente il tradimento. Il tradimento è una delle principali cause che porta la donna a compiere questi gesti".

Quali possono essere le conseguenze psicologiche per la vittima?

"Le conseguenze sono

piuttosto gravi. L’impossibilità di vivere l’intimità in maniera normale è un danno che porta a conseguenze di non poco conto, anche in considerazione di una relazione sentimentale con una nuova partner in un momento successivo".

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