Scintille nell'ultima puntata di Non è l'arena, nel corso della quale è andata in scena una furibonda lite tra gli ospiti in studio e in collegamento. A creare momenti di tensione sono state le immagini giunte da un carcere russo, che mettono in mostra una serie di torture. Si parla ad esempio del waterboarding (la tortura dell'acqua, una sorta di annegamento controllato). La fotografia di una situazione agghiacciante, da brividi, su cui però si è consumato uno scontro verbale nel programma in onda su La7.
All'attacco è andato Gianluigi Paragone, che ha giudicato "imbarazzante" l'atteggiamento riservato al giornalista russo. "Lo mettiamo 1 contro 4 e lo iniziamo a menare?", è la domanda retorica che ha posto il leader di Italexit. Il senatore ex Movimento 5 Stelle ha messo nel mirino Luca Telese, accusandolo di "fare il bullo" nei confronti del giornalista russo che in precedenza aveva condannato le immagini mostrate in diretta televisiva.
Paragone ha rincarato la dose: "Ci mettiamo 4 contro 1 e lo meniamo per fare che cosa? Fatemi capire". Il giornalista però ha immediatamente risposto e ha fatto notare che quando si parla di torture "non esiste il bullismo". E subito dopo ha alzato il tono della voce per replicare alle parole del senatore: "Ma hai visto quelle immagini? Ma ti sei reso conto di cosa vuol dire? Quando ho visto le immagini del waterboarding l'ho considerato uno scandalo perché esistono delle leggi che dicono che quello è un orrore". Poi l'ha invitato a non strizzare l'occhio e a non tendere la mano "al giaguaro".
Comunque Paragone non ha indietreggiato e ha rinfacciato a Luca Telese di adottare un comportamento "da bulletto" contro l'ospite russo. Improvvisamente il collegamento del senatore e leader di Italexit si è interrotto con qualche interferenza, così il giornalista ha ironizzato sui problemi tecnici: "Si ribella anche il collegamento...". La sua provocazione però ha innescato la reazione stizzita di Paragone: "Battuta vigliacca, vedi che sei un bullo dentro? Non c'è niente da fare...".
Telese infine ha rimarcato il fatto che di fronte a episodi di tortura "qualunque uomo si ribella", ponendo l'attenzione sulla violazione delle convenzioni davanti a cui "è poco importante chi ma è drammatico cosa". "Ok, ciao.
Riesci a difendere il waterboarding...", ha concluso il giornalista. Nel frattempo Paragone faceva chiari segni di disapprovazione, non tanto verso le immagini di torture ma nei confronti dell'atteggiamento di Telese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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