Ha ordinato dei mobili e quando li ha ricevuti, all’interno del pacco c’era un foglio con la scritta “Fascista di m…” e un pupazzo con la testa in giù. Questo fatto gravissimo è successo ad Alessandra Mussolini dopo la spedizione di alcuni mobili da giardino acquistati in un punto vendita di un centro commerciale di Roma.
L’ex deputata ha sottolineato all’Adnkronos che “se il messaggio fosse stato attaccato all'esterno sarebbe stato diverso”. Poi ha ricordato che non è la prima volta che riceve insulti ma questa volta si è oltrepassato il limite.
I fatti
L’ex esponente di Alleanza Nazionale ha raccontato che a inizio giugno è andata a comprare un divanetto con sedie da esterno e ha chiesto di farseli portare a casa. “Arriva un pacco imballato - ha precisato Mussolini -. Apro e trovo la bolla di un cliente sconosciuto, con tanto di nome, cognome e numero di telefono con dietro scritto: 'fascista di merda' ed un pupazzo a testa in giù”.
Alessandra Mussolini ha detto di aver passato un momento molto spiacevole. "È stato brutto - ha evidenziato l’ex deputata di An - perché in un momento come questo non c'entrava nulla. E denota la frattura. Sanno nome, cognome, indirizzo, tutto. Ho denunciato l'episodio ai carabinieri”.
Come riporta Repubblica, l’ex europarlamentare si è rivolta al suo avvocato per chiedere il risarcimento al negozio. Il legale ha spiegato che il pacco è stato consegnato il 5 giugno tramite la società incaricata dal punto vendita. Da quanto ricostruito, sembra che l’ex deputata non abbia aperto subito il pacco ma quando l’ha fatto, due ore dopo, si è trovata davanti l’amara scoperta. Come già detto, dentro il pacco ha trovato un foglio con la scritta “Fascista di m…” e un disegno con un pupazzo a testa in giù. L’avvocato ha sottolineato che si tratta di un riferimento ai fatti di piazzale Loreto e ha definito molto grave questa vicenda.
Il negozio ha detto di essere dispiaciuto e sorpreso per quanto accaduto e ha preso le distanze dall’episodio.
Inoltre, ha avviato un’indagine interna per ricostruire i fatti e individuare gli eventuali responsabili interni o esterni e quindi adottare i necessari provvedimenti.Poco più di un anno fa, Alessandra Mussolini aveva denunciato su Facebook che Instagram le aveva disattivato l'account per una foto con la tomba di famiglia. Ed era stata minacciata con parecchie frasi offensive.
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