"Fedeli traditi e abbandonati dai pastori" e "vescovi che non conoscono più la fede". Il cardinale Gerhard Müller non si sta risparmiando. Nonostante non sia più il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, le sue disamine sono sempre molto richieste. Specie quando riguardano la dottrina cattolica. Il porporato tedesco, che una semplicistica catalogazione giornalistica inserisce spesso nell'elenco dei "ratzingeriani", continua a rilasciare interviste. L'ultima, in ordine di tempo, è stata quella al Catholic World Report.
Affermazioni a tutto campo, che hanno spaziato dall'intercomunione per le coppie miste, cioè dalla proposta fatta in materia dal cardinale Rehinard Marx e dalla maggioranza della Conferenza episcopale tedesca, al più generico "stato di salute" della Chiesa cattolica. Il prefetto emerito, già in tempi non sospetti, si era dichiarato contrario all'accesso alla comunione per coniugi protestanti dei cattolici. Un punto ribadito anche al Catholic World, quando Mueller ha detto che: "Nessun vescovo ha l’autorità di amministrare la Santa Comunione a cristiani che non sono in piena comunione con la Chiesa cattolica. Solo in una situazione di pericolo di morte - ha sottolineato il cardinale - il protestante può chiedere l’assoluzione sacramentale e la Santa Comunione come viatico, se condivide tutta la fede cattolica ed entra così in piena comunione con la Chiesa cattolica, anche se non ha ancora dichiarato ufficialmente la sua conversione". La traduzione integrale dell'intervista a Mueller è riportata su questo blog. Le parole più forti, però, sono state pronunciate dal teutonico in difesa dei cosiddetti "fedeli conservatori", che sarebbero osteggiati, in quanto schieratisi contro il "processo di protestantizzazione", tanto da essere "esposti alla campagna diffamatoria dei media liberali e anticattolici". Fedeli posti in secondo piano, insomma.
"Considerano la secolarizzazione e la scristianizzazione dell’Europa come uno sviluppo irreversibile - ha detto Mueller riferendosi al "gruppo di vescovi tedeschi" che sta tentando di traghettare la Chiesa nel "futuro" tramite una "marcia verso la modernità" - . "Per questo motivo - ha specificato l'ex prefetto - la Nuova Evangelizzazione – programma di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – è a loro avviso una battaglia contro il corso oggettivo della storia, simile a quella di Don Chisciotte contro i mulini a vento. Essi cercano per la Chiesa una nicchia dove si possa sopravvivere in pace".
Mueller non lo dice, ma sembrerebbe "accusare" di modernismo una parte dell'episcopato tedesco. Ecco, quindi, che "stiamo vivendo una conversione al mondo invece che a Dio". "Ci sono molte persone - ha argomentato il cardinale rispondendo a una domanda sullo "stato di salute" del cattolicesimo in Europa - che vivono la loro fede, amano Cristo e la sua Chiesa, e pongono tutta la loro speranza su Dio nella vita e nella morte. Ma tra loro ce ne sono parecchi che si sentono abbandonati e traditi dai loro pastori".
"Purtroppo - ha chiosato il prefetto emerito soffermandosi sull'intercomunione - persino i vescovi oggi non conoscono più la fede cattolica nell’unità della comunione sacramentale ed ecclesiale, e giustificano la loro infedeltà alla fede cattolica con presunte preoccupazioni pastorali o con spiegazioni teologiche, che però contraddicono i principi della fede cattolica". Non c'è alcun futuro, sostiene il prelato "conservatore", per una versione "dietetica" del cattolicesimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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