"Sesso in cambio di cocaina": i verbali delle orge a Bologna

Rabbia e sconcerto da parte della Lega: “Per Cavazza pena esemplare se colpevole”. Una minorenne abusata non sarebbe stata in grado di difendersi

"Sesso in cambio di cocaina": i verbali delle orge a Bologna

Sette le misure cautelari eseguite dai carabinieri della compagnia Bologna Centro nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di induzione alla prostituzione e reati in materia di stupefacenti. Nel mirino alcuni professionisti della Bologna bene che organizzavano o partecipavano a festini a base di cocaina e sesso con ragazze minorenni. Tra le persone coinvolte anche il 27enne agente immobiliare Luca Cavazza, candidato per la Lega con Lucia Borgonzoni alle ultime elezioni regionali. Per lui sono scattati i domiciliari.

La reazione della Lega

Alla notizia, il senatore leghista Andrea Ostellari, commissario del partito in Emilia, ha subito commentato: “Proviamo rabbia e sconcerto nel leggere dell'operazione del nucleo operativo dei carabinieri della compagnia Bologna Centro, che ha eseguito misure cautelari per induzione alla prostituzione e reati in materia di stupefacenti. Tra le vittime anche ragazzine minorenni. Apprendiamo che ai domiciliari ci sarebbe anche Luca Cavazza candidato alle scorse regionali: se colpevole, auspichiamo una pena esemplare". Dopo accurate verifiche, Ostellari ha affermato che Cavazza non risulta iscritto al partito.

Domiciliari anche per Fabrizio Cresi. Per l'imprenditore Davide Bacci, proprietario della “Villa Inferno”, a Pianoro, comune in provincia di Bologna, dove si svolgeva la maggior parte dei festini, è scattata invece la custodia in carcere, sulla base dell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari Letizio Magliaro e delle richieste del pubblico ministero Stefano Dambruoso. Sarebbero soprattutto due le minorenni coinvolte negli incontri a base di sesso, soldi e droga.

Una minorenne abusata sotto l'effetto della droga

Tutto è partito dalla denuncia della madre della 17enne che per giorni non aveva visto rincasare la propria figlia. Sul cellulare della ragazza video e foto inequivocabili che la riprendevano in rapporti sessuali con uomini molto più vecchi di lei. Una delle ragazze avrebbe sostenuto, in sede di denuncia, di aver partecipato a uno dei festini sotto l’effetto della cocaina. Dopo aver assunto un grande quantitativo di droga, non più lucida, sarebbe stata coinvolta in atti sessuali. I presenti avrebbero approfittato di lei, che non era in grado in quel momento di opporre resistenza. Ai festini sembra girassero anche centinaia di euro. Alle ragazze, oltre alla cocaina, sembra venissero dati anche soldi per le loro prestazioni sessuali.

A confermare quanto avvenuto anche l'altra 17enne, ex compagna di scuola della giovane e due donne, una delle quali prostituta, presenti alla festa. Come si legge nell'ordinanaza della procura di Bologna,"Cavazza, nell'accompagnarla presso la villa di Bacci e nell'introdurla alla festa aveva reso ben chiaro alla giovane che ci sarebbe stata una fattanza, vale a dire un consumo collettivo di cocaina procurata dal Bacci". La ragazza ha anche precisato che l'uomo l'aveva convinta a partecipare alla festa. Quando sono arrivati, sempre secondo quanto raccontato dalla ragazza, c'erano già altri giovani che stavano assumendo droga.

"Lì ricordo di aver avuto un rapporto sessuale con lui che non sono riuscita a negare anche perché ero in casa sua dove avevo assunto gratuitamente parecchia coca", ha raccontato la minorenne. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la minore conobbe alcuni tra gli indagati frequentando proprio gli ambienti della tifoseria della Virtus Basket. Sono in corso ulteriori accertamenti sui telefoni e tablet sequestrati agli indagati per verificare la presenza di eventuali filmati e chiarire il possibile coinvolgimento di altre persone nella vicenda.

Tre le misure cautelari più gravi, mentre a quattro persone è stata applicata la misura dell'obbligo di firma, tra queste anche un ingegnere. Secondo quanto emerso dalle indagini, la loro posizione sarebbe meno grave perché non coinvolti direttamente nell'organizzazione dei festini ma il loro ruolo sarebbe stato quello di semplici partecipanti. Gli indagati dalla procura sono in totale otto.

Il ruolo chiave del Cavazza

Uno degli otto indagati ha spiegato esattamente il ruolo chiave che aveva il Cavazza: "Cavazza aveva il compito, e lo svolgeva continuativamente, di individuare giovani donne da avviare alla prostituzione, ovvero da condurre nei luoghi ove tale attività di prostituzione si consumava, in cambio di cocaina. Tale attività veniva compiuta con modalità quasi professionali da parte del Cavazza, attesa anche la sua possibilità di continui contatti anche nell'ambiente sportivo dei tifosi della locale squadra di pallacanestro della Virtus Bologna dal medesimo frequentato, e la sua condizione di utilizzatore di sostanza stupefacente che evidentemente lo poneva nella continua necessità di reiterare le condotte". Anche il racconto della 17enne da cui è partita tutta l'indagine, non lascia spazio a dubbi. Con la sua testimonianza si è scoperchiato un mondo sotterraneo, fatto di droga e sesso. "Io chiaramente ero la più giovane del circuito stretto di Cavazza al Paladozza e lui, io ne ero consapevole, mi utilizzava per accedere a delle feste dove si sarebbe consumata coca, per assumerne lui gratuitamente e poi offrire me per attività sessuale di gruppo. Io accettavo perché volevo la coca". Uno scambio quindi, dove forse la minorenne ha voluto giocare una partita per lei troppo grande, nella quale avrebbe potuto solo perdere.

"Ero sotto l'effetto della coca e non capivo niente"

Le ragazze venivano riprese e fotografate durante i festini. I video e le loro immagini finivano poi nelle mani dei partecipanti e di altri amici del giro. In una occasione la 17enne è stata registrata da Bacci mentre faceva sesso con 29enne. Il giorno seguente la ragazza aveva visto il video in questione e aveva deciso di rallentare i suoi rapporti con l'imprenditore. Come lei stessa ha spiegato: "Con Bacci ho preferito rallentare i miei rapporti anche perché sono venuta a conoscenza del fatto che aveva fatto circolare il video. Nessuna mi aveva costretto a farlo ma io ero sotto l'effetto della coca e non capivo niente". E poi il video non era finito solo tra le mani di chi quei festini li conosceva eccome. Circolava anche tra persone che non c'entravano nulla con quell'ambiente.

"Questo video era giunto anche alla visione di un caro amico di famiglia proprietario peraltro dell'appartamento in cui vivo con mia madre. Fu proprio lui ad avvisarmi di fare attenzione perché c'era questo video che circolava" ha raccontato ancora la 17enne agli investigatori.

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