Una storia di assoluta follia arriva da Firenze dove una madre, convinta che della benzina sarebbe riuscita ad eliminare i pidocchi dalla testa di sua figlia, ha finito con l’ustionare gravemente la ragazzina, rovinandola per sempre. Adesso rischia di finire alla sbarra.
Il grave episodio è avvenuto nel mese di luglio del 2017 fra le mura domestiche di una casa di Coverciano, un quartiere fiorentino. Stando alle ricostruzioni effettuate dal pm Beatrice Giunti, che ha guidato le indagini, la donna versò il pericoloso liquido infiammabile sul capo della figlia 12enne, certa così di risolvere il problema dei fastidiosi parassiti.
Altamente discutibile la scelta del luogo dove eseguire l’operazione. All’inizio le due si trovavano in bagno ma, essendoci necessità di un lavandino più grande, si erano spostate in cucina, a poca distanza da un fornello acceso. In breve, infatti, è avvenuta la tragedia. Le fiamme hanno attecchito sulla testa della 12enne, diffondendosi rapidamente per tutto il suo corpo.
Giunta in condizioni disperate all’ospedale pediatrico Meyer (Firenze), la ragazzina aveva ustioni di secondo e di terzo grado che hanno interessato il volto, gran parte del busto, gli arti superiori e addirittura quelli inferiori, fino ad arrivare ad un piede. Non solo. Anche il suo sistema respiratorio risultò gravemente compromesso a causa dei vapori tossici inalati.
La 12enne rimase in coma farmacologico per oltre un mese, e fu costretta a subìre almeno una decina di interventi chirurgici. Il suo aspetto, tuttavia, resta ancora oggi profondamente segnato dall’incidente.
Anche la sconsiderata madre 39enne ebbe necessità di ricevere cure mediche, essendo rimasta a sua volta ustionata dalle fiamme nel tentativo di salvare la figlia. Trasportata al centro grandi ustionati di Pisa, rimase ricoverata per alcune bruciature riportate alle braccia.
La procura di Firenze aprì subito le indagini, concentrandosi soprattutto sul ruolo avuto dalla donna. Negli ultimi mesi è stata ascoltata anche la 12enne, che ha difeso la madre ed ha confermato la sua versione, raccontando anche che il pericoloso trattamento era stato consigliato da un parrucchiere.
In
questi giorni, in ogni caso, l’inchiesta è stata chiusa e la donna rischia il processo e forse anche il carcere. L’accusa mossa contro di lei è quella di lesioni personali colpose aggravate.
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