È finita in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze una bambina di appena 20 mesi, che ha rischiato la vita a causa di una grave intossicazione da cannabinoidi.
Il fatto è avvenuto nella serata di venerdì. Gli inquirenti stanno ora indagando per risalire alla reale dinamica dei fatti e capire come sia stato possibile che la piccola sia entrata in contatto con la sostanza stupefacente. In queste ultime ore la svolta.
Stando ad una prima ricostruzione riportata dagli inquirenti, che hanno più volte ascoltato i genitori della bimba, la famiglia aveva trascorso il pomeriggio in giardinetto pubblico di Novoli sito in piazza delle Medaglie d’Oro.
La piccola stava giocando con la sorella quando, frugando per terra, avrebbe trovato una piccola dose di hashish e l’avrebbe portata alla bocca, ingerendola.
Il gesto è stato fulmineo, ed i genitori non sarebbero riusciti ad impedirlo. Più tardi, tornata a casa, la bambina ha cominciato a mostrare i primi segni di malessere. I genitori hanno raccontato di averla vista sempre più soporosa fino a raggiungere un allarmante stato di parziale incoscienza.
In preda al panico, il padre e la madre hanno allertato i soccorsi ed in breve un’ambulanza del 118 si è presentata presso l’abitazione. Gli operatori hanno immediatamente caricato la piccola paziente sul mezzo di soccorso per dirigersi d’urgenza al Meyer.
Arrivata in ospedale intorno alle 23:30, la bimba era quasi del tutto incosciente e manifestava importanti difficoltà respiratorie. Il personale medico l’ha subito visitata e stabilizzata, per poi provvedere ad effettuare degli esami tossicologici. Questi hanno in effetti confermato l’intossicazione da cannabinoidi.
Il personale sanitario ha pertanto provveduto a contattare le forze dell’ordine, ed il caso è stato preso in carico dagli agenti della questura di Firenze. I poliziotti hanno raggiunto l’ospedale pediatrico per informarsi delle condizioni della piccola e raccogliere la testimonianza dei familiari.
Questi, interrogati separatamente, hanno fornito la stessa versione dei fatti. Può essere in effetti plausibile che la bambina, aggirandosi per il parco, abbia purtroppo trovato della droga abbandonata o nascosta da uno spacciatore o da un consumatore, frequentatori assidui dei giardini.
La piccola, ora non più in pericolo di vita, si trova ancora ricoverata ed è stabile. Le indagini degli inquirenti, intanto, hanno fatto emergere una nuova verità riportata sulle pagine de “La Nazione”.
Il cane antidroga della squadra della questura non ha infatti rinvenuto alcuna traccia di hashish nel parco sopra menzionato. Frammenti della sostanza sono stati invece rinvenuti all’interno dell’abitazione della famiglia di origini slave.Nei guai il padre della bambina, ora denunciato.
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