Firme false, Formigoni diffamò i Radicali: condannato

L'ex governatore della Lombardia aveva definito i Radicali "criminali e maestri di manipolazione"

Firme false, Formigoni diffamò i Radicali: condannato

La vicenda delle firme false per la presentazione delle liste alle elezioni regionali della Lombardia risale al 2010. Oggi arriva una condanna per diffamazione nei confronti del senatore di Ncd ed ex governatore lombardo Roberto Formigoni, che nell’ottobre del 2012 era già stato condannato per diffamazione a una multa e a risarcire gli esponenti dei Radicali con 110 mila euro.

Questo secondo processo, che si è concluso oggi in primo grado, fa riferimento ad altre affermazioni dell’ex presidente lombardo. Il 12 luglio del 2012, dopo che il pm di quel processo aveva pronunciato la sua requisitoria, Formigoni aveva nuovamente inveito contro i Radicali dicendo, secondo il loro legale Giuseppe Rossodivita, che erano dei "criminali e maestri di manipolazione". L'ex governatore, infatti, accusava proprio gli esponenti lombardi del partito di Pannella di aver manomesso le firme al centro di un loro esposto alla Procura di Milano.

La nona sezione penale (giudice Canevini) ha condannato Formigoni a un mese con la sospensione condizionale subordinata alle provvisionali di risarcimento che dovrà versare: 10 mila euro a Marco Cappato, 10 mila euro a Lorenzo Lipparini, entrambi

538em;">rappresentanti dei Radicali, e 25 mila euro alla "Lista Marco Pannella" nella persona di Marco Pannella. Oltre alle spese processuali per cinquemila euro e alla pubblicazione della sentenza a sue spese su due quotidiani.

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