Alla fine Fabio Scoccimarro, assessore all’Ambiente della Regione Friuli-Venezia Giulia, non ha potuto fare a meno di intervenire. Siamo a Trieste, nel bel mezzo di un convegno per celebrare i cento anni dalla fine della Grande Guerra. Ci sono più di 300 studenti in platea: italiani, croati e austriaci. Tutti riuniti a poche centinaia di metri dalle trincee del Carso dove i loro bisnonni si sono combattuti.
Scoccimarro è appena intervenuto con una riflessione scomoda: “Ho ricordato ai ragazzi che la storia va conosciuta a trecentosessanta gradi, soprattutto in queste terre, e che troppo spesso i docenti la raccontano a senso unico”. Adesso è il turno dello storico Raoul Pupo, già finito nell’occhio del ciclone per aver scritto un vademecum per il Giorno del ricordo che le associazioni di esuli giuliano-dalmati non esitarono a definire “giustificazionista”. L’assessore lo ascolta con attenzione e nota una dimenticanza siderale. “Ha tenuto una lectio magistralis sul Novecento e quando ha citato il dramma di Trieste – racconta – si è scordato di dire che non è stata occupata solo da nazisti e anglo-americani, ma anche dagli slavo-comunisti di Tito”.
“Come ha potuto – si domanda Scoccimarro – omettere la peggiore occupazione che la città ha subito? Hanno cominciato a rastrellare persone e slavizzato Trieste per 42 giorni con il terrore”. Nell’auditorium monta così la polemica. L’assessore prende la parola per “correggere” il professore. Ne nasce una piccola discussione che sembra destinata a finire lì. Invece, gli strali di quel confronto gli presenteranno il conto qualche minuto più tardi. L’assessore è appena uscito dalla sala quando incappa in un gruppetto di insegnanti. Lo attaccano coralmente e strillano: “Ignorante! Ignorante!”. Sono inviperiti. Evidentemente non hanno digerito le annotazioni di prima. C’è chi lo accusa di avere una “visione parziale della storia” e chi vorrebbe addirittura censurarlo: “Lei non può dare lezioni a nessuno, vada a fare campagna elettorale da un’altra parte”.
Un paradosso pretendere di chiudergli la bocca, considerato che l’evento era patrocinato dalla Regione e l’assessore era lì in veste ufficiale. “Non so se è più grave l’amnesia di Pupo o il fatto che un gruppo di docenti sia venuto a dirmi che dei crimini dei comunisti non posso parlare”, riflette amaramente Scocciamarro. “Mi preoccupa parecchio – conclude – pensare che dei personaggi così ideologizzati diano lezioni ai nostri ragazzi”. L’accaduto è arrivato anche all’orecchio di due parlamentari di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani e Walter Rizzetto, che stanno già lavorando per presentare un’interrogazione al ministro dell’Istruzione. Mentre il presidente della Fondazione dalmatica Rustia-Traine, Renzo de’ Vidovich, chiede alla Regione che sui temi dell’esodo e delle foibe il programma scolastico venga rivisto. E non solo.
“Anche che si faccia promotrice dell’esumazione di centinaia di migliaia di vittime, tra i quali 14mila italiani, infoibati in Slovenia e Croazia”. Con l’auspicio che possa servire a rinfrescare la memoria a chi l’ha perduta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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