Grillo Jr e la notte dello stupro: "La ragazza tenuta per i capelli"

La testimonianza di una ragazza: "Hanno continuato a farmi bere anche dopo la discoteca". Spunta il video choc: "Costretta a bere della vodka tenendola per i capelli e ad avere rapporti sessuali"

Grillo Jr e la notte dello stupro: "La ragazza tenuta per i capelli"

Sono terminate le investigazioni del procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, e della pm Laura Bassani per il presunto stupro e altri abusi che sarebbero stati commessi da Ciro Grillo, da Francesco Corsiglia, da Edoardo Capitta e da Vittorio Lauria ai danni di due coetanee (S. J. e R. M.). Una notte senza freni in cui sarebbe andato in scena un orrendo gioco di ruoli: chi si ubriacava, chi abusava e chi immortalava gli attimi con tanto di fotografie e video per poi scambiarsi i ruoli. Le giovani vittime, figlie dell'alta borghesia milanese, sarebbero state portate nella villa del figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle dopo essere state rimorchiate al Billionaire.

Stando al parere degli inquirenti, i quattro ragazzi avrebbero prima ubriacato le studentesse e poi approfittato del loro stato. Nello specifico, come riporta ilCorriere, avrebbero costretto e indotto S.J. a subire e compiere atti sessuali "abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica dovuta all’alcol". Tutto ciò considerando che sarebbe stata reduce da una notte intera insonne trascorsa in discoteca, dalle violenze subite e dall'ingente quantità di vodka ingerita. La testimonianza fornita va proprio in questa direzione: "Ero completamente ubriaca, hanno continuato a farmi bere anche dopo l’uscita dalla discoteca". I magistrati, dopo aver analizzato le immagini della folle notte, avrebbero appurato che il gruppo l'avrebbe obbligata "a bere della vodka tenendola per i capelli e costringendola ad avere rapporti sessuali". E ci sarebbe un video in particolare, girato dagli amici mentre si alternavano con S.J., che riprenderebbe esplicitamente la violenza.

Quella foto choc di Grillo

La giovane sarebbe stata poi afferrata per i capelli, spinta sotto la coperta e costretta "a subire un rapporto orale"; successivamente sarebbe stata girata "in posizione supina e sdraiata" e - dopo averle abbassato l'intimo - obbligata pure "a un rapporto vaginale". Nel frattempo, secondo gli inquirenti, gli altri indagati entravano e uscivano dalla stanza "ridendo tra loro e ostruendo il passaggio alla J." che avrebbe provato ad allontanarsi ma poi sarebbe stata nuovamente raggiunta da Corsiglia, afferrata e spinta nel box doccia del bagno, costretta "a subire un ulteriore rapporto vaginale". Mentre i compagni rimasti fuori "commentavano tra loro".

Grillo, Capitta e Lauria avrebbero inoltre partecipato ad atti di violenza perpetrati su R.M.. Nelle pagine delle contestazioni si legge che in particolare Grillo, "alla presenza di Capitta che scattava fotografie per immortalarlo e di Lauria, appoggiava i propri genitali sul capo di R. M., la quale, in stato di incoscienza perché addormentata, era costretta a subire tale atto sessuale". Ecco perché la vittima non è stata considerata solo S. J., ventenne italo-norvegese, ma anche l'amica R. M..

Le parti in causa per ora hanno scelto la strada del silenzio. "Nessun commento", vanno ripetendo i legali dei ragazzi. Anche la posizione di Giulia Bongiorno, avvocato a cui hanno deciso di affidarsi i genitori di S.J., non vuole esprimersi: "Non parlo".

Non viene messo in dubbio il chiaro intento sessuale, ma la difesa vorrebbe dimostrare che la ragazza era consenziente. È stato davvero così, come sostengono i quattro amici, oppure c'è stata violenza, come ha denunciato una delle due giovani?

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