Fonti: "L'India non chiederà la pena di morte per i marò"

Le autorità indiane avrebbero rinunciato a chiedere la pena capitale per i due fucilieri italiani, ma non a giudicarli secondo la legge anti-pirateria. La decisione sarà resa nota in udienza lunedì. L'inviato del governo italiano parlerà soltanto allora

Fonti: "L'India non chiederà la pena di morte per i marò"

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani trattenuti in India, non rischierebbero più la condanna a morte. A scriverlo è Lapresse, che cita fonti del ministero dell'Interno di New Delhi.

Le autorità avrebbero deciso di non rinunciare all'accusa secondo la legge-antipirateria (Sua Act), che prevede anche la condanna capitale, ma escluderebbero la richiesta di una pena di morte per i due fucilieri italiani.

Latorre e Girone, accusati di avere ucciso due pescatori, si trovano ancora in India. Solo lunedì, complice l'ennesimo rinvio, si terrà l'udienza in Corte Suprema, nella quale sarà chiarito quale soluzione è stata scelta per la costruzione dell'impianto accusatorio contro i due uomini.

Secondo l'agenzia di stampa Press Trust of India (Pti), il ministero dell'Interno non chiederà la pena di morte, ma il procuratore generale G. E. Vahanvati ha detto che non parlerà prima di lunedì.

Staffan De Mistura,

inviato del governo italiano che si sta occupando della questione dei due marò, ha aggiunto: "Non reagiremo, come in passato, a notizie non ufficiali pubblicate dalla stampa". Nessun commento arriverà prima dell'udienza.

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