Sgarbi le canta a Benigni: "Ha trattato la Carrà come un oggetto. Abbattete la sua statua"

Vittorio Sgarbi si scaglia contro Roberto Benigni in un'intervista a Libero Quotidiano e ritorna a parlare di quando palpeggiò Raffaella Carrà in tv

Sgarbi le canta a Benigni: "Ha trattato la Carrà come un oggetto. Abbattete la sua statua"

Vittorio Sgarbi negli ultimi giorni è un fiume in piena. Ancora fanno discutere le immagini del suo allontanamento di forza dall'Aula dopo aver insultato le sue colleghe. In quell'occasione il critico d'arte è stato letteralmente sollevato e portato via di peso, un'azione più unica che rara per la Repubblica Italiana. In questi giorni Sgarbi è tornato al suo scranno di Montecitorio, come impone il suo ruolo da onorevole, ma non ritiene di doversi pentire per quanto detto. Anzi, in un'intervista ha paragonato la sua figura in quel momento di prelievo forzato a un'opera d'arte di Raffaello.

Intervistato da Libero Quotidiano, il critico d'arte ha rimandato ogni accusa di aver insultato l'onorevole Mara Carfagna ma ha rivendicato la paternità delle parole scurrili espresse durante la seduta ormai diventata famosa. Vittorio Sgarbi è noto per le sue intemperanze, per le sue liti con chiunque abbia davanti, senza timore reverenziale verso nessuno. Rivendica da sempre il diritto di poter esprimere, a suo piacimento e senza filtri, la sua verità in qualunque contesto si trovi. Sembra che anche durante l'intervista a Libero Quotidiano non abbia voluto tradire se stesso e i suoi ideali, prima tornando sull'argomento Carfagna e poi passando alla questione delle statue abbattute.

Soprattutto negli Stati Uniti, le statue sono oggetto di atti vandalici da parte degli attivisti del Black Lives Matter, il cui intento è quello di cancellare secoli di storia eliminando i monumenti eretti nel tempo a persone che, stando alla loro interpretazione, si sono macchiati di qualche colpa. Nel nostro Paese questa tipologia di manifestazione è stata fortemente ciroscritta e nessun monumento è stato abbattuto ma si è a lungo discusso della statua dedicata a Indro Montanelli a Milano. È stata sollecitata una discussione presso il comune di Milano per la sua rimozione dai giardini che prendono il suo nome in centro città, respinta dal sindaco Beppe Sala. Poche ore dopo quella statua è stata brutalmente imbrattata con la vernice rossa, uno sfregio alla grandezza di uno dei padri del giornalismo italiano. La colpa attribuita al maestro Montanelli è quella di aver sposato una giovanissima ragazza di 12 anni in Abissinia.

Questa è una controversia che si protrae da decenni, che è stata riportata in auge in questi giorni in corsa alle proteste anti-razziste. Vittorio Sgarbi, proprio in riferimento a questi fatti, invoca la coerenza del popolo italiano ma ne riconosce solo l'ipocrisia. "A Castiglione Fiorentino è stata fatta una statua a Benigni. Io esorto gli italiani ad abbatterla. A fare quel che hanno fatto con Montanelli. Perché Benigni, come Montanelli, ha trattato la donna come un oggetto", esclama Vittorio Sgarbi durante l'intervista, prima di ricordare i fatti risalenti a Fantastico, trasmissione del 1991 condotta da Raffaella Carrà, che vedeva ospite l'attore toscano. "Raffaella Carrà conduceva. A un certo punto arriva Benigni le salta addosso, la palpeggia, le dice di mostrare la passera. Dove siete voi che accusate Montanelli? Non è più grave di quello che ha fatto Benigni", ha affermato Sgarbi.

Il critico non si è lasciato intimorire dalla contestazione del giornalista, che gli ha ricordato il matrimonio da Montanelli, uomo adulto, e una giovanissima donna, quasi bambina: "In

entrambi i casi la donna è usata come oggetto. Solo che Begningi ha la leggenda di essere un uomo di sinistra e gli si perdona tutto. Ma si è comportato da maschio predatore, esattamente come Montanelli".

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