Torino, indagati 68 medici per l'amputazione di una gamba

Se il numero di persone indagate rimarrà lo stesso prima di arrivare al dibattimento, sarà il primo maxi-processo per "colpa medica"

Torino, indagati 68 medici per l'amputazione di una gamba

L'unica sfortuna di D.P., queste le iniziali di un giovane torinese di 22 anni, è stata quella di cadere da un muretto.

La scorsa primavera, la distorsione del ginocchio provocata da quella caduta lo ha trascinato in un'odissea di visite, ospedali, ambulatori, sale operatorie, ricoveri, consulti medici, controlli, fatti da un totale di 68 medici che con le loro decisioni avrebbero portato a complicazioni vascolari così gravi da rendere necessaria l'amputazione della gamba, fino al ginocchio.

La procura di Torino così ha deciso di indagare con tutti i medici che hanno avuto a che fare con la salute del ragazzo in questi mesi, durante le sue visite negli ospedali di Torino Molinette e Cto.

L’obiettivo degli inquirenti è capire se ci sono delle responsabilità, di chi sono e in che modo si sarebbe potuta evitare l'amputazione dell'arto.

Tra quelli che hanno ricevuto l’avviso di garanzia a fine agosto, ci sono anche Piero Bretto, il chirurgo vascolare delle Molinette responsabile dei trapianti di rene, Bruno Battiston, il direttore della traumatologia muscolo-scheletrica del Cto, il direttore del Dea del

Cto, Maurizio Berardino. E poi, a seguire, i nomi di mezzo ospedale: dagli ortopedici, ai chirurghi vascolari, agli anestesisti. Tutti quelli che hanno avuto un ruolo, anche marginale, nel caso della malattia del ragazzo.

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