La difesa di Stasi pedinata (e costretta a interrompere le nuove indagini)

I legali hanno dichiarato che qualcuno veniva a conoscenza in anticipo dei loro movimenti, delle attività investigative finalizzate a trovare una verità alternativa a quella sancita dalla Cassazione

La difesa di Stasi pedinata (e costretta a interrompere le nuove indagini)

La Procura di Milano ha aperto un'indagine a carico di ignoti con l'ipotesi di reato di "atti persecutori" su presunti episodi di stalking ai danni dei legali di Alberto Stasi.

Nelle settimane scorse, gli avvocati dell'ex studente bocconiano avevano presentato ai carabinieri una denuncia in cui spiegavano di essere stati vittime di intimidazioni provenienti da persone a loro non note mentre portavano avanti nuove indagini difensive. Gli avvocati di Stasi infatti stanno ancora cercando delle prove per dimostrare l'innocenza del proprio assistito.

Le nuove ricerche sono state momentaneamente interrotte a causa di alcuni messaggi ricevuti via mail e da pedinamenti in auto. I legali hanno dichiarato che qualcuno veniva a conoscenza in anticipo dei loro movimenti, delle attività investigative finalizzate a trovare una verità alternativa a quella sancita dalla Cassazione. Questo "qualcuno" avrebbe anche cercato di fermare la loro ricerca attraverso mail e messaggi intimidatori.

I legali non hanno mai smesso di credere nell'innocenza del loro assistito. L'intenzione degli avvocati sarebbe quella di chiedere la revisione fornendo l'identikit preciso del presunto colpevole della morte di Chiara Poggi.

I fatti

Alberto Stasi sta ora scontando 16 anni

nel carcere di Bollate per l'omicidio di Chiara Poggi. Dopo un inter processuale durato 7 anni, per la Cassazione fu Stasi a uccidere la sua fidanzata il 13 agosto 2007 a Garlasco.

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