Gasdotto Tap, scontri al cantiere in Puglia

Forti tensioni al cantiere Tap di Melendugno (Lecce). La polizia ha sgomberato il blocco di manifestanti che stavano protestando contro l'espianto degli ulivi sul tracciato dove sorgerà il tunnel del gasdotto

Gasdotto Tap, scontri al cantiere in Puglia

Si infiamma la protesta a Melendugno (Lecce), dopo che il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi di Regione Puglia e Comune sulla realizzazione del gasdotto Tap (Trans adriatic pipeline). Momenti di forte di tensione e tafferugli all’uscita dei camion e degli operai dal cantiere, dove sono i corso i lavori per trasferire circa 200 alberi di ulivo lungo il tracciato del microtunnel del gasdotto dopo l’approdo a San Foca, nel territorio di Melendugno.

Le forze dell’ordine hanno caricato i manifestanti forzando il presidio, promosso da giorni nella zona, per bloccare l'espianto degli ulivi. In prima fila a protestare alcuni sindaci, tra cui quello di Melendugno, Marco Potì, energicamente spostati dagli agenti di polizia per consentire il passaggio dei mezzi. Nel duro faccia a faccia per forzare il blocco dei manifestanti non sono mancati tafferugli e spinte. La tensione è rimasta molto alta anche in seguito. Sul posto stamani c'erano circa 300 manifestanti: i lavoratori sono riusciti a entrare in cantiere verso le 7,30. I lavori di trasferimento degli ulivi, su richiesta del prefetto di Lecce, erano stati interrotti per placare gli animi, mentre un presidio di protesta era stato organizzato da giorni nella zona.

La condotta porterà il gas dell’Azerbaigian sino al Salento, attraversando Turchia, Grecia e Albania. Un approdo contro il quale si è battuta anche la Regione Puglia di Michele Emiliano, che in aperta polemica con il Governo (Renzi aveva ordinato gli espropri) ha più volte chiesto che l’approdo del gasdotto fosse spostato altrove.

Il nodo della questione, spiega monsignor Nicola Macculi, direttore dell'Ufficio pastorale sociale e del lavoro dell'arcidiocesi di Lecce, "non è che il gasdotto

non si faccia - nessuno lo mette in discussione -, ma che venga trasferito in un'altra area, come potrebbe essere quella industriale a sud di Brindisi, dove l'impatto ambientale sarebbe decisamente più contenuto".

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