In Giappone inizia la mattanza, uccisi i primi 20 delfini

A Taiji, piccolo paese a sud del Giappone, ogni anno vengono uccise decine di delfini durante la tradizionale mattanza che dura 6 mesi

In Giappone inizia la mattanza, uccisi i primi 20 delfini

Sei mesi di mattanza, le acque che si tingono di rosso dal sangue degli animali trucidati, gli attivisti che protestano, i pescatori che si appellano ai guadagni e alle antiche tradizioni: è questo il clima che si respira durante il periodo della crudele caccia ai delfini che, ogni anno, prende luogo nella cittadina di Taiji, paesino costiero nel Nord del Giappone.

Ed è proprio oggi, che - stando al quotidiano locale Kii Mimpo - i pescatori hanno dato il via alla stagione, catturando ed uccidendo i primi 20 esemplari. Yoshifumi Kai, membro anziano dell'associazione dei pescatori locali dichiara: "Finalmente abbiamo catturato i primi delfini. Possiamo finalmente dirci contenti".

Durante i sei mesi di mattanza, i pescatori di tutti i paesi della zona spingono i delfini nell'isolata baia di Taiji per poi accerchiarli ed iniziare la caccia.

Gli animali vengono immobilizzati e legati con una corda, poi infilzati con una barra di metallo che, penetrando nel midollo spinale, provoca una vasta fuoriuscita di sangue. Alla fine della tortura i delfini muoiono soffocati.

È dal 2009 - quando il documentario vincitore di un premio Oscar, "The Cove", aveva portato il problema all'attenzione dei media - che attivisti da tutto il mondo si sono battuti per rendere l'usanza fuori legge. Battaglia che vede, però, la resistenza dello stesso governo giapponese che in difesa della truce tradizione, ne ha evidenziato la non pericolosità per la specie.

I gruppi di ambientalisti, però, non si arrendono e - durante questo periodo dell'anno e per tutta la durata dei sei mesi - si recano nella cittadina

di Taiji per protestare contro il massacro.

Secondo l'agenzia Kyodo News, le autorità avrebbero già aumentato il numero di agenti di sicurezza presenti sul territorio, onde evitare scontri tra gli attivisti e i pescatori.

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