Una "serata benefit antifascista", indetta per il 27 luglio 2018 a Cagliari, aveva scatenato indignazione sul web e nel mondo della politica: l'evento, all'apparenza innocuo, aveva il fine di esprimere solidarietà a Giovanni Ghezzi, Salvatore Vespertino (Ghespe), Pierloreto Fallanca (Pasca), i tre anarchici che avevano piazzato una bomba nella libreria di Casapound a Firenze "Il Bargello". I tre soggetti erano accusati di tentato omicidio. Per disinnescare l'ordigno, l'artificiere della polizia Mario Vece era rimasto gravemente mutilato, perdendo la mano sinistra e l'occhio destro. Ma per qualcuno ci fu da festeggiare. Sui manifesti affissi per le strade della città si poteva leggere: "In solidarietà con Ghespe, Paska e Giovanni, accusati di tentato omicidio per l’attacco contro la libreria di Casapound “Il Bargello”, avvenuto a Firenze nella notte di Capodanno 2017. Durante quest’azione è rimasto ferito lo sbirro ficcanaso che cercava di disinnescare l’ordigno, lasciando sul posto una mano e un occhio. A noi non interessa sapere chi sia stato e continueremo a gioire ogni volta che qualcuno attacca i fascisti, meglio ancora se uno sbirro ci va di mezzo". Il tutto con il termine "sbirri" usato in modo dispregiativo.
Valter Mazzetti, segretario generale dell'FSP Polizia di Stato, aveva inviato una lettera a Matteo Salvini per chiedergli di intervenire nei confronti dell'iniziativa: "Dai manifesti attribuiti agli organizzatori del raduno in programma a Cagliari il 27 luglio si legge chiaro il disprezzo per la vita altrui, poiché si arriva ad inneggiare all’attentato che avrebbe potuto uccidere qualcuno". All'ex ministro dell'Interno era stato dunque richiesto di "valutare questa penosa situazione" e gli era stato rivolto l'appello poiché "si paventa lo svolgimento di un’iniziativa che, visto l’insano messaggio palesato con quei manifesti, potrebbe comportare gravi rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica".
Assolti dall'apologia di reato
I 4 attivisti cagliaritani vicini ai centri sociali - assistiti dagli avvocati Carlo Monaldi e Marcella Cabras - erano accusati di apologia di reato per aver diffuso quel volantino choc: la Procura ne aveva contestato il contenuto. Ma nella giornata di oggi, giovedì 5 marzo, la Gup del Tribunale di Cagliari (Ermengarda Ferrarese) ha ritenuto che il reato contestato fosse configurabile, ma ha assolto il gruppetto dall'accusa di apologia della violenza per la particolare tenuità del fatto.
Sulla questione è intervenuto il senatore della Lega Roberto Calderoli: "Sono stati assolti per la tenuità del fatto? Ma che messaggio viene dato con questa assoluzione?".
Notevole è l'ira da parte del vicepresidente del Senato: "Che si può invitare alla violenza e gioire di un uomo in divisa, di un padre di famiglia, rimasto terribilmente mutilato mentre svolgeva il suo dovere? Non so proprio più cosa pensare...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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