Giornalisti accerchiati a Trieste: sale la tensione

Momenti di caos al porto di Trieste, dove alcuni manifestanti hanno insultati dei giornalisti presenti sul posto per documentare le proteste

Giornalisti accerchiati a Trieste: sale la tensione

Da venerdì al porto di Trieste i manifestanti protestano contro l'entrata in vigore del Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori del pubblico e del privato. Ai portuali si sono uniti molti cittadini comuni, scesi in piazza contro il certificato verde. La situazione è pressoché tranquilla nello scalo triestino, anche perché al netto di qualche rallentamento, le operazioni del porto non sembrano essere compromesse. Tuttavia, durante la giornata di oggi si sono verificate tensioni tra i manifestanti e i giornalisti, sul posto per documentare la terza giornata di proteste che si dovrebbero prorogare a oltranza almeno fino al prossimo 20 ottobre.

Alcuni cronisti sono stati accerchiati da decine di persone e coperti d'insulti. In questo momento il servizio d'ordine della piazza prima svolto dai portuali è saltato e la situazione, dicono le forze dell'ordine presenti, "è critica". Non è la prima volta che i manifestanti si mostrano ostili nei confronti dei giornalisti, anche al porto di Trieste si sono verificati momenti di tensione nelle ore precedenti, quando una cronista della Rai è stata invitata, senza troppi complimenti, ad allontanarsi. Chi protesta contro il Green pass accusa la stampa e i media in generale di manipolare le informazioni e di non trasferirle nella loro completezza. Questo è il motivo principale per il quale, in tutte le piazze d'Italia, si alzano spesso cori come "giornalista terrorista".

Nel porto di Trieste la situazione è comunque tornata alla calma dopo alcuni minuti e non ci sono stati scontri. Le forze di polizia non sono state costrette a intervenire e il clima è tornato apparentemente tranquillo. Oggi al molo VII di Trieste sono arrivate migliaia di persone in attesa dell'inizio della conferenza stampa dei portuali annunciata per questo pomeriggio. Dalla folla si sono alzati cori e slogan come "no green pass" e "la gente come noi non molla mai". Gli organizzatori hanno dovuto invitare la folla a indietreggiare per evitare un intervento della polizia, che avrebbe ulteriormente alzato la tensione.

"Non siamo dei traditori, siamo qui da quattro giorni mettendoci la faccia. Altri, e non sono i giornalisti, stanno mettendo in giro falsità", ha dichiarato Stefano Puzzer nel corso della conferenza stampa, stemperando il clima. Nell'aria c'è la possibilità che il 20 ottobre la polizia possa far sgomberare l'area ma Puzzer ha invitato i manifestanti alla protesta pacifica: "Se qualcuno dovesse venire verso di noi, sediamoci in pace".

Puzzer ha aggiunto: "Grazie al nostro esempio, altre categorie hanno deciso di alzare al testa. Protestano insieme a noi i sanitari, i giornalisti, i vigili del fuoco, che sono ancora più coraggiosi di noi, e le forze dell'ordine".

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