Il guru militare Usa: "Colpite la Libia"

L'Italia tentenna. L'Europa prova a muoversi contro l'Isis in Siria. Prima la Francia, poi la Gran Bretagna stanno bombardando i jihadisti dello Stato islamico

Il guru militare Usa: "Colpite la Libia"

L'Italia tentenna. L'Europa prova a muoversi contro l'Isis in Siria. Prima la Francia, poi la Gran Bretagna stanno bombardando i jihadisti dello Stato islamico. Roma per il momento resta prudente ma comincia a guardare verso la Libia e verso Sirte, probabile vera roccaforte jihadista nel nordafrica. Lawrence Korb, ex sottosegretario alla Difesa, consigliere di Reagan e Bush senior sul Giorno spiega le nuove mosse che faranno gli Stati Uniti: "Non si limiterà a usare i droni, ma avrà bisogno dei bombardieri pesanti. I droni - spiega - non bastano a intensificare la pressione che deve portare allo sradicamento dell'Isis. Barack li ha già usati in 17 paesi ma serbono soprattutto a colpire gli individui e bersagli minori, non a conquistare o difendere il terreno".

"Senza mandare le truppe sul terreno - aggiunge l'esperto - il presidente americano per eliminare Daesh deve operare dal cielo e dal mare, con le forze speciali e l'intelligence. Il Pentagono se vuole diventare efficace sarà obbligato ad avere al più presto un coinvolgimento maggiore e con molti più mezzi. Tutti richiedono l'aiuto dell'America per la sua potenza militare e Barack deve cominciare a rispondere in modo robusto dopo la strage francese".

Infine dà un consiglio all'Italia: "La Libia potrebbe diventare una situazione come la ex Jugoslavia dove la Nato ha giocato a ste giocando un ruolo importante. Lo so che la Nato ha detto no a un nuovo intervento, ma non credo esistano alternative a un'azione di sradicamento terroristico basata sulla forza".

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