Signor presidente, onorevoli membri del governo, colleghi;
tra poche ore diremo addio al 2018, ma da diversi mesi abbiamo iniziato a prendere congedo dalla democrazia parlamentare. Senza giochi di artificio, senza botti ma un passetto alla volta, senza far troppo rumore. Questa maggioranza a trazione grillina con il consapevole appoggio della Lega ha iniziato calpestando e comprimendo i diritti dentro e fuori l'aula e poi, senza mai una sosta, proseguito con le scarpe chiodate un pezzettino dopo l'altro: dalla museruola all'informazione fino alla disgustosa tappa odierna che di fatto narcotizza il Parlamento.
Oggi su questa legge di bilancio state per chiudere il gran ballo dei dilettanti considerando al pari di un fastidioso orpello la Costituzione, che per noi rappresenta al contrario una corazza che ci inchioda ad obblighi precisi, a cominciare dal rispetto dell'articolo 72 da voi calpestato.
Non stiamo giocando a tombola colleghi, svegliatevi dal letargo e rinsavite perché non siete marionette al teatro dei burattini i cui fili vengono manovrati da entità esterne. Non lo siamo certamente noi di Forza Italia: guardateci, siamo deputati della Repubblica, rappresentiamo fieramente e orgogliosamente milioni di italiani e rivendichiamo il diritto a esercitare il nostro mandato nei modi e nei termini garantiti dalla Costituzione. E continueremo a farlo noi di Forza Italia nel solco di una storia rappresentata da Silvio Berlusconi e da valori sacri come la libertà: valori riassunti nel patto d'onore con i nostri elettori che possiamo rivendicare a dispetto degli amici della Lega vittime dell'incantesimo dei 5Stelle e ammaliati dalle sirene cacofoniche del potere.
Voi, con la consapevole condiscendenza della presidenza della Camera, avete violentato il buonsenso, fatto strame delle regole, deliberatamente violato la madre di tutte le leggi: votare la fiducia oggi equivale a essere complici di un delitto. Dunque, non lo farete nel nostro nome ma col nostro massimo disprezzo, lo farete da soli nell'incoscienza che guida le vostre azioni.
Votate la fiducia su una legge di bilancio che la Camera non ha esaminato in alcun articolo e senza discutere alcun emendamento: votate al buio, bendati e obbedienti a chi ve l'ha scritta e imposta a Bruxelles. Portate il Paese a sbattere e farsi male: non esiste organismo indipendente nazionale e internazionale che non vi abbia avvertito sugli effetti nefasti che provocherete e sui disastri che avete già provocato a famiglie e imprese bruciando decine di miliardi sull'altare pagano della vostra prosopopea, come vi ha ricordato più volte e senza giri di parole il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi.
Consegnate al Paese l'immagine dell'Italia con la palla al piede, sia per i debiti mostruosi che state per contrarre sia per la limitazione dei diritti che state introducendo.
Votatevela da soli allora la manovra dello sbandamento e dello smarrimento, approvatevelo da soli un provvedimento che paralizza il presente e ipoteca il futuro con oltre 50 miliardi di clausole di salvaguardia nei prossimi anni, festeggiate pure la legge degli inganni magari con una di quelle pagliacciate modello balcone di palazzo Chigi. O magari dopodomani voi dei 5Stelle, in coincidenza col Veglione, fate un bel trenino come avete fatto solo qualche giorno fa illudendovi di ballare la samba quando invece celebrate il sabba della crescita del Paese e del futuro dei nostri figli.
Siete così accecati dall'arroganza da riuscire perfino nell'impresa di approvare qualcosa che già sapete che dovrete modificare e stravolgere, e pure di gran premura: avete umiliato decine di migliaia di associazioni di volontariato e milioni di silenti eroi civili imponendo centinaia di milioni di tasse: siete, per questo, colpevoli del peggior crimine immaginabile e cioè quello di sparare sulla Croce rossa.
Ora dovrete metterci un cerotto perché nessuno di voi ministri e sottosegretari, sapientoni che non avreste neppure superato una prova di sapientino, è stato in grado di capire gli effetti di quello che scriveva: neanche il gran guardiano del contratto di governo, neanche lui, il maniacale premier non eletto dal popolo ma che si pavoneggia dopo avere usurpato il titolo di avvocato del popolo, quel gran pignolo che la narrazione fallace e bugiarda racconta come un assatanato che legge tutto, che ha l'ossessione per le noticine a margine dei testi, che studia anche le virgole: signori, rassegnatevi perché mister precisetti alias Giuseppe Conte ha toppato alla grande!
Voi siete immeritevoli della fiducia perché avete calpestato e invertito i canoni della meritocrazia che sono alla base della realizzazione di ogni essere umano: offrite un sussidio a chi non ha lavoro né mai lo avrà con le vostre ricette e lasciate in panchina, umiliandolo, chi ha già vinto un concorso e dovrà dunque aspettare prima di vedere riconosciuto il diritto sudato e conquistato con sacrifici enormi a essere assunto.
Siete immeritevoli della fiducia perché avete perseguitato gli ultimi e gli indifesi.
Avete messo le mani delle tasche dei pensionati, avete la faccia tosta di rivendicare di poterlo fare perché dite di portargli via solo pochi spiccioli: spiccioli? Ma dove vivete, in quale galassia avete abbandonato il buonsenso e il rispetto per chi dopo avere lavorato una vita si vede aggredito e non può difendersi?
Siete immeritevoli della fiducia perché avete bastonato gli ultimi: ci saranno meno soldi per gli insegnanti di sostegno, su invalidi e disabili avete avuto un parziale rigurgito di umanità solo dopo le nostre proteste, avete prosciugato di 45 milioni il fondo per il contrasto della povertà educativa minorile sostenuto dai soldi dei privati... e perfino sull'assistenza alle famiglie che si prendono cura delle vittime di femminicidio avete avuto il braccino corto!
Siete immeritevoli della fiducia perché imprese, lavoratori e famiglie pagheranno più tasse per miliardi di euro: in questo il governo del cambiamento obbedisce al suo slogan: siamo passati dal meno tasse per tutti al più tasse per quasi tutti! Complimenti!
Siete immeritevoli della fiducia perché siete inaffidabili. Voi che volevate liberarvi del giogo dell'Europa siete stati così bravi da portarci i ragionieri di Bruxelles fin dentro casa. Avete sbagliato tutto: facevate i paraponziponzipò quest'estate con battute da avanspettacolo contro la commissione e i commissari europei e vi siete ridotti sotto Natale a implorare perdono e farvi dettare la manovra.
Siete immeritevoli della fiducia perché siete bugiardi e vigliacchetti. Perché continuate a ripetere a pappagallo che è stata «l'interlocuzione» con Bruxelles a costringervi a mettere mano ad alcuni capitoli come quello sul terzo settore: falso! Falso! La commissione - conferma ancora oggi il direttore generale economia e finanza della commissione Marco Buti - «non ha avuto alcun ruolo nella definizione delle specifiche misure della manovra né tantomeno sulla loro qualità». Ed è dal 5 ottobre che la commissione vi avvertiva della necessità di mettere mani alla manovra: ma voi, come e peggio dei caproni, ripetevate: non si indietreggia di un millimetro.
Udite udite quanto dichiarava testualmente due mesi fa il vicepremier Luigi Di Maio: «Non c'è nessuna, nessuna motivazione che possa rimettere in discussione il 2,4. Tornare indietro significa dire agli italiani non andate più in pensione, non alziamo più le pensioni minime, non risarciamo i truffati delle banche e non facciamo più il reddito di cittadinanza: noi non arretriamo di un millimetro». Diceva così e infatti non avete arretrato di un millimetro, ma di miliardi di euro!
La verità è che questa legge di bilancio ve la siete cantata e suonata da soli e adesso caricate la croce della vostra incapacità sulle spalle degli italiani!
Colleghi, non viviamo solo il principio di una recessione economica conclamata aggravata da una legge di bilancio scellerata ma celebriamo il default della democrazia parlamentare con un atto di imperio insopportabile: un esproprio parlamentare che travalica la tirannia della maggioranza e trascende nel nichilismo istituzionale.
Voi non chiedete la fiducia ma un atto di fede, ma a chi bestemmia la Costituzione e le regole, a chi infrange come ha fatto - duole dirlo - la Lega il sacro patto di lealtà con gli elettori non si accordano atti di fede né si accetta di declinare il credo laico della fiducia.
Ci fu un presidente della Camera che proprio qui, dov'è seduto lei, esclamò con voce stentorea queste parole: «Voglio affermare con forza che le decisioni finali devono maturare solo e soltanto nelle Commissioni e nell'Aula, perché soltanto un lavoro indipendente può dare vita a leggi di qualità. Per questo motivo voglio affermare con decisione che non consentirò scorciatoie né forzature del dibattito».
Fine delle virgolette. Sappiamo tutti quanto dibattito ci sia stato su questa legge di bilancio prima nelle commissioni e poi in Aula. Nulla.
Dunque, se mai dovesse incrociarlo questo presidente magari di sfuggita davanti a uno specchio ce lo saluti con molta, molta nostalgia, presidente Fico.
Quanto a voi, colleghi della maggioranza: non avrete la fiducia di Forza Italia: avete piuttosto il disprezzo per la condotta del vostro presente unito alla certezza di un futuro che vi condannerà all'oblio quando il rinsavimento di quella parte del
centrodestra smarrito o il voto del popolo, il popolo sovrano italiano, sancirà la rimozione di un periodo oscuro e mortificante per la vita della Repubblica, per la qualità delle sue istituzioni e per il Paese.Giorgio Mulè
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