Una scia di fumo e scintille hanno accompagnato il passaggio dalla stazione di Pioltello del treno di Trenord partito da Cremona e diretto a Milano (guarda il video). Il convoglio, che viaggiava a 140 chilometri all'ora, si è schiantato 300 metri dopo contro un palo della luce lungo i binari. A riprendere la scena sono state le telecamere di sorveglianza della stazione di Pioltello, che hanno anche immortalato le reazioni di paura dei viaggiatori che poco prima delle 7 aspettavano sulle banchine. Quello che, però, non si riesce a vedere da quelle immagini è un particolare che non è sfuggito agli investigatori che stanno cercando di capire la causa della tragedia. Come spiega il Corriere della Sera, "sotto il 'giunto isolato incollato' c'è una tavoletta di legno che come una zeppa di emergenza è stata posizionata proprio nel punto in cui la rotaia si è rotta".
Da due giorni non fanno altro che proseguire gli accertamenti sul luogo dell'incidente. La Procura ha aperto un fascicolo per "disastro ferroviario colposo". Al momento è ancora a carico di ignoti. Ieri i pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, che coordinano le indagini insieme al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, hanno fatto un nuovo sopralluogo sia lungo i binari sia sul convoglio. La parte interessata dall'incidente è stata messa i sicurezza e sono state scattate immagini 3D delle rotaie grazie alla tecnica della "fotogrammetria". Dalle prime verifiche è emerso che una porzione di rotaie di 23 centimetri (in gergo tecnico chiamata "fungo") sarebbe saltata circa 2 chilometri prima della stazione. Proprio questo guasto potrebbe aver causato la fuoriuscita della terza e della quarta carrozza dalle rotaie. La motrice, posizionata in coda, ha continuato a spingere il treno, che si è inclinato e ha travolto tre tralicci prima di finire la sua corsa contro un palo della luce.
È proprio sotto questo pezzo di rotaia che era stata posizionata una tavoletta in legno per evitare che il "giunto" andasse a sbattere contro la massicciata al passaggio di ogni treno. Per gli investigatori, come spiega il Corriere della Sera, è "la dimostrazione che qualcuno sapeva con certezza che quel binario aveva dei problemi tecnici e che potrebbe averne sottovalutato i rischi in un tratto attraversato ogni giorno da 500 treni". Questo tipo di soluzioni vengono, infatti, adottate soltanto come rimedio temporaneo. Come spiega infatti ilGiornale, il monitoraggio delle rotaie era previsto per ieri. Fosse stato fissato un paio di giorni prima, si sarebbe potuto evitare un incidente che ha ammazzato tre donne. Toccherà agli ingegneri Fabrizio D'Errico e Roberto Lucani, che si sono occupati già di incidenti ferroviari come quello di Andria-Corato e di Viareggio, capire se quel pezzo di legno possa essere all'origine del dramma.
Indicazioni utili arriveranno poi dall'analisi della "scatola nera" del treno, che fornirà chiarimenti sulla reale velocità a cui viaggiava il regionale, sui tempi di frenata e sulle reazioni del macchinista, il cui comportamento sembra essere stato impeccabile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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