Un po' come le barzellette sui carabinieri, dove la figura dello stupido la fa ormai, più degli incolpevoli militi, chi le racconta. Uno spettacolo penoso. Ecco, lo stesso per il quizzone preparato dagli esperti (cosiddetti, ndr) per il concorso pubblico riservato a 500 funzionari del ministero dei Beni culturali. Uno spettacolo vergognoso per il ministro (se ci fosse stato Bondi, cosa sarebbe successo? No, davvero: cosa sarebbe successo?!), umiliante per candidati che vedono bruciare anni di preparazione in una stupida gara di memoria (da giorni sul web sono presenti i 4.600 quesiti a risposta multipla fra i quali ne sono stati estratti 80 sottoposti ai candidati), imbarazzante per chi ha materialmente formulato i quiz (che il Mibact ha appaltato all'esterno), pieni di errori e orrori. Come se la gestione del nostro patrimonio culturale non ne vedesse già abbastanza ogni giorno.
E così ecco la sagra degli strafalcioni ministeriali, tra domande irrilevanti («qual è l'unica opera di Giorgione che ha ancora la cornice originale?», Risposta giusta: «Chi se ne frega») a banalità sconcertanti («in quale cappella della città del Vaticano sono visibili i più famosi affreschi di Michelangelo?». Risposta: «Tu cosa dici?»).
Fino alla domanda-clou: di cosa sono fatti i Bronzi di Riace? Risposta: a) marmo, come l'ottusità dei burocrati; b) legno, come le teste dei selezionatori; c) bronzo, come la faccia di chi ci vuole sempre insegnare l'arte per cui noi italiani siamo famosi nel mondo. Quella di far ridere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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