I dati di Save the Children "Infanzia negata a un bimbo su tre"

Nel rapporto vengono sottolineati anche i progressi compiuti negli ultimi 20 anni, con un calo dei bambini in condizioni di povertà estrema

I dati di Save the Children "Infanzia negata a un bimbo su tre"

Il diritto all'infanzia, di cui tutti i bambini dovrebbero godere, oggi è negato a 690 milioni di minori, quasi 1 su 3 nel mondo. È quanto rivela il rapporto di Save the Children, che ha indagato le condizioni dei bambini di tutti i continenti.

In particolare, nelle aree dilaniate dai conflitti, in un solo anno sono morti 53mila bambini, a causa delle violenze delle guerre. La Repubblica Centrafricana risulta essere il Paese più a rischio per i minori, seguita da Niger e Ciad, mentre, all'opposto, Singapore è la città più a misura di bambino. L'Italia si guadagna l'ottavo posto, preceduta da Svezia, Finlandia, Irlanda, Germania, Slovenia e Norvegia, oltre che da quella sul primo gradino del podio.

Nel rapporto, oltre a scattare un'istantanea delle condizioni di vita dei bambini nel mondo, sottolinea anche i progressi compiuti negli ultimi 20 anni, in merito alla tutela del diritto all'infanzia. Infatti, dal 2000, il numero di minori che non vivevano l'infanzia meritata è passato 970 a 690 miliono, con un calo di 280 milioni.

Numeri, però, ancora molto elevati, che rappresentano la violazione del diritto all'infanzia per 1 bambino su 3 nel mondo: minori che muoio troppo presto a causa di malattie, malnutrizione o violenze dovute alle guerre.

Ma anche bambini che sopravvivono, ma che sono poi costretti a lavorare o a sposarsi.

Il rapporto di Save the Children è stato diffuso alla vigilia della Giornata internazionale dei bambini, che si terrà il primo giugno, e in occasione del Centenario dell'Organizzazione.

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