Sulle strade di montagna, in mezzo ai boschi che collegano Amatrice e le sue frazioni terremotate, si sentono rombare i motori dei motociclisti di Enduro. Non sono turisti impropri. Ma volontari. Fa strano vederli con le loro tute da motocicletta, i caschi sgargianti e le medicine da portare ai terremotati. Ma la stranezza a volte è una delle caratteristiche dell'emergenza.
Il "nucleo operativo enduristi" che opera ad Amatrice è nato nel 2002 ed è collegato alla Protezione civile. Oggi sul campo conta una ventina di volontari. Lo zoccolo duro viene da Cerveteri, Comune dove è registrato, ma altri motociclisti si sono aggiunti da Napoli, Rieti e altre zone del Lazio.
La caratteristica che li rende fondamentali in situazioni come queste è la velocità. Il via vai di automezzi, camion dei vigili del fuoco, ambulanze e tir della Protezione civile congestiona il traffico nelle strette strade che conducono ad Amatrice. Per raggiungere gli sfollati rimasti nelle piccole frazioni ci possono volere anche delle ore. Così intervengono gli enduristi.
"Abbiamo rapidità di intervento e capacità di raggiungere ogni luogo - dice a IlGiornale.it Mario Menicocci, che li coordina - Poco fa sono partite delle moto per portare cardio-aspirina ad una signora di una tendopoli. Noi ci mettiamo 10 minuti rispetto ai 40 minuti di un'auto".
Uno dei volontari, Ugo, non toglie nemmeno il casco durante l'intervista. Tra poco deve ripartire con le coperte da portare agli sfollati. "Sono venuto da Napoli - dice - le moto sono molto utili: possiamo anche attraversare i boschi".
Le attività del Nucleo Enduro di Cerveteri non si fermano qui. "Siamo in grado di operare per la ricerca dispersi, nella protezione incendi e realizzare il servizio di motomedica - spiega Menicocci - In pratica tutto quello che la motocross permette di fare in termini di rapidità".
In questi due giorni di emergenza ad Amatrice il loro intervento è stato richiesto soprattuto per trasporto medicinali, controllo dei casolari abbandonati e sostegno alle persone colpite dal sisma.
Le moto utilizzate sono di due tipi: le super-enduro e le Enduro leggere. "Le prime - spiegano - servono per trasportare i medici dove occorrono. Le seconde invece per far arrivare le medicine".
Ovviamente non basta avere un mezzo a due ruote per considerarsi possibili soccorritori. "Innanzitutto bisogna avere un Enduro - spiegano i volontari -, bisogna essere esperti. Qui siamo tutte persone abituate a fare gare in pista".
"Le moto sono particolari - aggiunge Menicocci - e richiedono capacità tecniche e fisiche. È necessario fare dei corsi per imparare a guidare in fuoristrada".Niente improvvisazioni insomma. "Non è che puoi fa 'ste cose con un Ciao", chiosa scherzosamente Ugo prima di accedere, di nuovo, la moto. Si riparte.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.