Igor il Russo racconta: "Ho sparato ai poliziotti perché dovevano morire"

Parla il killer di Budrio: "Ho ucciso Verri disarmato perché era un poliziotto e andava sdraiato"

Igor il Russo racconta: "Ho sparato ai poliziotti perché dovevano morire"

"Ho sparato a Ravaglia, perché aveva una pistola in mano. Poi ho sparato a Verri senza guardare se era armato, perché per me era un poliziotto pure lui e dovevo sdraiare tutti e due". Lo avrebbe detto Norbert Feher, Igor il Russo, durante l'udienza preliminare del processo in corso a Bologna a porte chiuse.

Per la prima volta Igor il Russo dà la sua spiegazione sull'assalto al bar alla Riccardina di Budrio, l'1 aprile 2017, dove massacrò Davide Fabbri, prima vittima della scia di delitti di cui si è macchiato.

Le parole che avrebbe pronunciato il killer serbo sono state riportate su Facebook da Francesca Verri, presente in aula, figlia della guardia volontaria Valerio Verri ucciso il 7 aprile 2017 durante un servizio di pattuglia antibracconaggio durante il quale fu ferito gravemente anche l'agente di polizia provinciale Marco Ravaglia, che per salvarsi si finse morto.

Dunque, il pluriomicida ha raccontato: "Andai da Fabbri alla Riccardina di Budrio per riscuotere un credito di diecimila euro". Norbert Feher parla in videoconferenza dal carcere di Zuera, in Spagna: leans, giubotto blu, camicia bianca e senza barba è apparso molto sicuro di sè e ha risposto in italiano per circa due ore di discussione.

A

Bologna, in aula, ci sono i parenti delle vittime e Ravaglia, la guardia ambientale che era con Verri nel giorno del suo omicidio. È stata rigettata la richiesta al giudice di un'altra perizia psichiatrica.

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