"Illegittimo", la Consulta boccia lo stungun ai vigili. Lega: "Avanti sul taser"

La Corte Costituzionale ferma la possibilità di dotare la polizia locale di stungun. Bocciata la legge regionale della Lombardia che lo prevedeva. Ma il sottosegretario Molteni (Lega): "Si va avanti sul taser"

"Illegittimo", la Consulta boccia lo stungun ai vigili. Lega: "Avanti sul taser"

La Corte Costituzionale ha detto no: la dotazione dei "dissuasori di stordimento a contatto" - cioè delle stungun - ai vigili urbani è da considerarsi incostituzionale. La bocciatura risale al 6 aprile scorso, con la sentenza numero 126, ma le motivazioni della decisione sono state depositate solo ora. In particolare, lo stop alla stungun è arrivato in riferimento all'articolo 5 della legge numero 8 approvata un anno fa dalla Regione Lombardia, che prevedeva di dotare i "ghisa" della suddetta arma, previo addestramento.

La norma, tuttavia, aveva aperto un contenzioso (di forma e di sostanza). Secondo la Corte Costituzionale, lo strumento in questione è "un'arma comune a tutti gli effetti", dal momento che è "destinato ad offendere l'eventuale aggressore". Quindi, secondo la sentenza della giudice Maria Rosanna San Giorgio, ci sarebbe un "contrasto con l'art. 117 della Costituzione, che riserva allo Stato la competenza esclusiva in materia di armi". Insomma: su questo - dice la Corte Costituzionale - la parola non spetta alle regioni.

"La Regione Lombardia, stabilendo che le forze di polizia locale possono dotarsi di tali dispositivi (sia pure limitatamente a quelli funzionanti 'a contatto'), per un verso ha superato gli attuali limiti e condizioni che il legislatore statale ha individuato per la sperimentazione degli stessi; per altro verso, e più in radice, ha ampliato il novero delle 'armi' in dotazione ai corpi di polizia municipale al di là delle previsioni", si legge nella sentenza. La Consulta, in definitiva, ha decretato che la Regione "non può stabilire l'adozione di armi senza avere interpellato lo Stato" e dunque la legge lombarda "invaderebbe la competenza statale".

La decisione, chiaramente, non ha convinto gli esponenti politici che avevano sostenuto quell'istanza per offrire uno strumento in più al controllo della pubblica sicurezza. Lo stesso governatore della Lombardia, Attilio Fontana, su Facebook ha commentato: "Dotare la Polizia locale di stuntgun significava offrire uno strumento in più agli agenti per garantire sicurezza ai cittadini".

Molteni: "Taser va avanti, il no è sugli storditori"

Da Roma, sulla questione è intervenuto anche il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, il quale ha precisato che il pronunciamento della Consulta non ferma invece la decisione di dotare anche i vigili del taser. L'esponente leghista, nello specifico, ha spiegato: "Si va avanti con il taser per le polizie locali. La sentenza 126 della Corte costituzionale dello scorso 6 aprile, poi pubblicata il 24 maggio, riguarda il dissuasore a stordimento a contatto, che è cosa ben diversa dalla pistola a impulsi elettrici".

"La possibilità di far entrare il taser nelle dotazioni effettive delle polizie locali è stata prevista dal decreto sicurezza Salvini", ha aggiunto Molteni, sottolinando che l'11 maggio scorso la Conferenza Unificata ha approvato le linee guida per avviare la sperimentazione del taser nei comuni con più di 100.000 abitanti e nei comuni capoluogo. Dunque, avanti con la pistola elettrica.

"Dopo sei mesi di sperimentazione, un apposito regolamento comunale, un adeguato periodo di formazione e la definizione di un manuale operativo, redatto anche con le Aziende sanitarie locali, le polizie municipali potranno utilizzare questo fondamentale strumento che è già in uso

alle forze di polizia nazionali e che sta dando risultati eccezionali in termini di deterrenza. Ѐ il motivo per cui auspichiamo che i comuni vogliano cogliere l'opportunità offerta", ha concluso il sottosegretario.

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