I rappresentanti dei 28 riuniti nel Comitato politico e di difesa (Cops) hanno approvato all’ unanimità il piano operativo della missione militare Ue contro i trafficanti di esseri umani EuNavFor. Il via ufficiale alla missione sarà dato lunedì dal Consiglio esteri come punto A, ovvero senza discussione. Lo riferiscono fonti diplomatiche.
Nella prima fase e nella seconda fase è previsto che l’operazione si svolga in acque internazionali. Nella terza, per la quale è considerato "indispensabile" il mandato di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e utile l’assenso se non la richiesta di intervento da parte di un governo libico di unità nazionale. Il piano operativo di EuNavFor prevede interventi "nelle acque territoriali, nelle acque interne e sulla costa" libica per distruggere la rete dei trafficanti. Lunedì - sempre che tra i ministri non sorgano opposizioni attualmente non previste - si darà il via libera solo alla prima fase, che dovrebbe durare due o tre mesi durante i quali il principale obiettivo sarà l’approfondita raccolta di informazioni sul network dei trafficanti, usando droni, satelliti ed i mezzi di ascolto elettronici di cui sono dotate le navi militari.
In questa fase, seguendo le norme del diritto del mare, i mezzi impiegati nell’operazione potranno essere chiamati a salvataggi di barconi in difficoltà. Col passaggio alla seconda fase, che dovrà essere chiesto dal comandante dell’operazione, comincerebbe invece la caccia attiva - sempre in acque internazionali - ai mezzi dei trafficanti, l’arresto degli scafisti oltre al salvataggio dei migranti.
Tra i 28, specificano le fonti, è stato concordato che anche per i salvataggi con i mezzi militari (che legalmente sono territorio dello stato di cui battono bandiera) varranno le regole d’ingaggio applicate per l’Operazione Triton.
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