Matteo Bassetti è in prima linea fin da marzo 2020, impegnato nella divulgazione di informazioni scientifiche in merito al Covid. Il direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova non ha mai interrotto il suo lavoro in corsia e sui media per aggiornare la popolazione sull'evoluzione della pandemia e di recente si è sbilanciato in una previsione a medio termine sul prossimo futuro. "Se continuiamo a crescere con questi ritmi di 200-250 mila contagi, che vuol dire due o tre volte di più, perchè il tampone rapido ha un numero importante di falsi negativi, considerando che il numero di veri contagi è due o tre volte più alto, vuol dire che verosimilmente nella prossima primavera noi avremo oltre il 95% degli italiani che tra vaccinazioni e infezione naturale avranno raggiunto l'immunità di gregge", ha detto Bassetti ospite di Buongiorno benessere su Rai1.
Quindi, il medico ha specificato che "è probabile che dovremo ancora assistere a questa ondata", ma "poi io mi auguro che avremo l'immunità di gregge che ci proteggerà almeno dalle forme più gravi". Ovviamente, come dichiarato anche dal medico, tutto questo non può prescindere dalla campagna vaccinale e anche dalla somministrazione delle dosi booster alla popolazione, che devono essere spinte quanto più possibile per mantenere alto il livello di protezione, anche nei giovani tra i 12 e i 15 anni. "Conviene ed è necessario fare la terza dose, perché completa il primo ciclo vaccinale e porta le difese a un livello tale che ci consente di coprire meglio soprattutto la variante Omicron, oltre alla Delta", ha spiegato Matteo Bassetti.
Il direttore ha poi aggiunto: "La terza dose è fondamentale, chi non l'ha fatta la vada a fare. I ragazzi di 12-15 anni hanno avuto da poco l'approvazione da Aifa. Adesso con il ritorno a scuola si organizzino i genitori per far fare loro la terza dose. E parlino con i pediatri per vaccinare i bimbi più piccoli di 5-11 anni. È un'opportunità che deve essere colta".
Il momento epidemico in Italia sta raggiungendo il picco della quarta ondata ma Matteo Bassetti cerca di spegnere gli allarmismi: "Quello per cui Omicron fa paura non è tanto la sua aggressività, che si concentra sui bronchi, nella parte alta delle vie respiratorie, e meno nei polmoni. Il problema è che questa variante è molto contagiosa e si dissemina molto più rapidamente di quel che avviene con la variante Delta". Vista l'alta incidenza di positivi sui tamponi testati, Bassetti spiega che "se facessimo il tampone a tutti gli italiani, in un momento come questo con un 20% di tamponi positivi, probabilmente avremmo 10-15 milioni potenzialmente positivi o con un raffreddore sostenuto da questa variante.
Il che non significa che abbiamo 15 milioni di persone che devono andare in ospedale. Questo deve essere molto chiaro, perché dobbiamo cercare di vivere questa pandemia, questa endemia, in modo un pò diverso da come l'abbiamo vissuta fino a oggi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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