Imperia, saluto romano non è reato: assolti in 2

Una forma di saluto che fece molto discutere nel corso di un episodio del 2015, durante le celebrazioni funebri in onore ai caduti Rsi a Sanremo: il giudice assolve Manuela Leotta ed Eugenio Ortiz

Imperia, saluto romano non è reato: assolti in 2

"Il fatto non costituisce reato": con tali parole Sonia Anerdi, giudice monocratico del tribunale di Imperia, ha assolto Manuela Leotta, assessore del comune di Diana Castello (Imperia) ed esponente di Forza Nuova ed Eugenio Ortiz, residente a Sanremo, dall'accusa di apologia di fascismo. Tutto accadde il 26 aprile 2015, quando i due avevano esibito il saluto romano e gridato "presente" durante una celebrazione in memoria dei caduti della Repubblica sociale italiana svoltasi presso il cimitero di Sanremo. Come si legge dall'agenzia Ansa, la sentenza, con cui sono stati assolti i due imputati in questione, può contare su diversi precedenti da parte della Cassazione. Originariamente, il pm aveva invece chiesto una condanna di 3 mesi di reclusione ed un'ammenda di 300 euro.

Saluto romano non è reato

Il saluto romano non costituisce reato se esibito durante cerimonie come commemorazioni. Basandosi su tale status quo, il giudice Sonia Anerdi ha assolto dall'accusa di apologia di fascismo l'esponente di Forza Nuova Manuela Leotta e il sanremese Eugenio Ortiz. I due avevano salutato con la mano tesa gridando "presente" i caduti della Repubblica sociale italiana nel corso di una commemorazione svoltasi il 26 aprile 2015. La scena era stata filmata da alcuni agenti della Digos presenti tra la folla di nostalgici.

Il pm aveva chiesto per i due imputati una condanna a tre mesi di reclusione ed il pagamento di 300 euro di multa. Tuttavia, il giudice Anerdi, prendendo come spunto precedenti verdetti della cassazione, ha dichiarato che quanto attuato da Ortiz e Leotta non costituisce reato. Questo, contrariamente a quanto formulato in una recente sentenza, in cui la cassazione aveva invece confermato la condanna di un avvocato di Milano che aveva fatto il saluto romano nel corso di una seduta del consiglio comunale.

Un episodio analogo era avvenuto anche nel corso dei funerali di Antonio Rastrelli, ex presidente della giunta regionale Campania. In quel caso il saluto fascista era stato utilizzato per salutare il feretro del politico. Il caso in questione non era stato scevro di strascichi giudiziari.

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