Incubo incendi: le fiamme devastano la Versilia e il Carso

In Versilia bruciati quasi 500 ettari di bosco. Almeno un centinaio le persone evacuate dalle proprie case. Incendi stanno colpendo duramente anche il Carso: qui si segnalano problemi alal cirocolazione stradale e ferroviaria

Incubo incendi: le fiamme devastano la Versilia e il Carso

Non bastavano temperature alte e siccità. In questa calda estate l’Italia deve affrontare anche l’emergenza incendi. Le situazioni più critiche si registrano in Versilia e nell’area del Carso.

Al momento sono quasi 500 gli ettari di superficie boschiva bruciata a causa dell'incendio che dalla serata di ieri sta devastando le colline di Massarosa, in provincia di Lucca. Il fronte di fuoco, lungo quasi un chilometro, ha distrutto tre case andate provocando un centinaio di sfollati. Al lavoro per cercare di fermare le fiamme, come ha annunciato il Comune di Massarosa su Facebook al termine della riunione operativa al Coc, ci sono 5 Canadair, 3 elicotteri, 25 squadre a terra, e 16 mezzi che sono arrivati sul posto anche da Lombardia ed Emilia. A queste forze si aggiungeranno presto quelle delle altre squadre in arrivo. L’obiettivo è circoscrivere il rogo entro le prossime ore. Attualmente la situazione più critica appare quella di Gualdo e Fibbialla.

Il Comune di Massarosa ha anche reso noto che per le persone evacuate, a partire da questa sera, sarà predisposta accoglienza con pasto e alloggio alla scuola media del capoluogo. Invece quanti hanno necessità di assistenza possono contattare il numero 0584 939767.

Il fumo provocato dagli incendi sta creando disagi anche alla circolazione stradale. Sulla "bretella" Lucca-Viareggio non si può transitare. Poco dopo le 18 sul posto è arrivato anche il presidente della Toscana, Eugenio Giani, che ha fatto il punto della situazione con il direttore delle operazioni e gli operatori. "Stiamo lavorando per contenere e contrastare il fuoco in ogni modo: 140 persone si sono riversate lungo il fronte in questo ore – ha spiegato Giani - Ma la situazione è complicata: non è un incendio che si sviluppa in modo lineare e continuo, ma con salti anche di diversi chilometri che costringono a rivedere continuamente i piani di intervento. Si tratta di più falò a macchia di leopardo, il che rende complicate le operazioni di spegnimento".

Il presidente della Toscana ha anche affermato che dei circa cento sfollati “alcuni hanno trovato riparo da parenti, per altri è stata attrezzata per la notte la scuola del paese". La situazione già difficile potrebbe persino peggiorare nei prossimi minuti. A preoccupare, infatti, è il cambio di vento atteso per le 21. Una eventualità che, come spiega Giani, “potrebbe spostare di nuovo il fronte".

Gli incendi sul Carso

Vasti incendi stanno interessando anche l’area del Carso dove, nonostante il lavoro di tutti gli uomini impegnati, gli incendi non sono ancora sotto controllo. Le operazioni dei Vigili del fuoco del Friuli Venezia Giulia proseguiranno anche nella notte e saranno indirizzati allo spegnimento dei focolai divampati, attorno alle 10, nella zona carsica che va dalla frazione di Devetachi, nel comune di Doberdò del Lago in provincia di Gorizia, alla frazione di Medeazza, nel comune di Duino Aurisina (Trieste). "Attualmente ci sono ancora tre grossi focolai principali attivi a Medeazza, Sablici e Devetachi, nella zona di Doberdò del Lago", ha spiegato all’Ansa il Prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi, al termine del vertice con i sindaci e la Protezione civile.

Sul terreno sono impegnati i Vigili del fuoco, colleghi sloveni e volontari Aib (Antincendio boschivo) della Protezione Civile regionale. In loro supporto ci sono anche Drago 71, l'elicottero del Reparto volo vigili del fuoco di Venezia, un Canadair CAN26 del Corpo Nazionale VVF giunto da Brescia, un elicottero dell'Esercito italiano arrivato da Rimini e due elicotteri regionali. Gli stessi Vigili del fuoco hanno fatto sapere che per far fronte a questi incendi e anche agli altri interventi di soccorso, "su autorizzazione della Direzione regionale, il comando di Gorizia ha disposto il raddoppio dei turni di servizio".

Presenti, per quanto di loro competenza, anche agenti di polizia, carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale: gli uomini delle forze dell’ordine sono stati impegnati a favorire il deflusso della circolazione, in tilt a causa del traffico pesante da e per il Porto di Trieste.

Le fiamme hanno sfiorato la sede stradale e le strutture del casello e degli uffici. Il personale è stato prontamente messo in sicurezza. Ad ora sono circa 15 persone le persone evacuate a Sablici. Problemi sono stati segnali anche alla viabilità. È stata chiusa l'A4 Venezia- Trieste, nel tratto compreso tra Redipuglia e Sistiana in entrambe le direzioni di marcia. A seguito di tale decisione sono state predisposte uscite obbligatorie a Redipuglia per i veicoli diretti a Trieste ed a Sistiana per quelli diretti a Venezia. Anche la barriera autostradale di Lisert è stata preclusa al traffico.

Disagi segnali anche sulle rete ferroviaria. Chiusa la linea Venezia-Trieste, nel tratto tra Monfalcone e Duino Aurisina con Trenitalia che ha comunicato una serie di ulteriori variazioni sulle corse. Poco dopo le 17 Trieste, Muggia ed alcuni comuni limitrofi sono stati interessati da un black out, durato circa 15 minuti. Le fiamme hanno interessato la rete nazionale di distribuzione dell'energia elettrica.

Al momento la qualità dell’aria non preoccupa. Le polveri sottili, infatti, sono nella norma. "Una squadra di Arpa Fvg sta effettuando alcune misure con contaparticelle nell'area potenzialmente interessata dalla ricaduta dei fumi del poderoso incendio che si è verificato sul Carso Monfalconese - zona Lisert. Le prime misure sono al di sotto della soglia di attenzione".

È quanto ha affermato l'assessore regionale all'Ambiente Fabio Scoccimarro che ha aggiunto che le rilevazioni della mattinata "sono state molto basse (minori di 10 microg/m3), in aumento nel pomeriggio ma sempre ampiamente al di sotto della soglia di 50 microg/m3. Questo risultato è compatibile con la diffusione dei fumi dell'incendio".

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