«Disastro infinito», titolava ieri Il Fatto Quotidiano, giornale che - avendo sposato in pieno la causa del premier Conte (vista la fine dei precedenti benedetti, auguri presidente...) e del governo Pd-Cinque Stelle (auguri anche a voi...) - ha trovato nel governo della Lombardia il nemico su cui scaricare tutte le colpe possibili e immaginabili. In quel titolo, ammetto, c'è del vero: da queste parti abbiamo vissuto e in parte ancora viviamo un disastro sanitario. Disastro che avrebbe potuto essere più contenuto se da subito avessimo ascoltato l'accorato allarme del governo lombardo invece di seguire le stupide - oggi potremmo dire a ragion veduta criminali - sirene dei saccentoni sponsorizzati dal medesimo quotidiano. Eccone un rapido e incompleto elenco.
La prima firma scientifica del Fatto Quotidiano - ogni giorno delizia i suoi lettori con le sue intuizioni - si chiama Maria Rita Gismondo, direttrice della clinica virologica dell'ospedale Sacco di Milano. La dottoressa, non più tardi di quattro settimane fa, in piena emergenza sanitaria, ebbe a dire: «Succede che noi stiamo facendo uno screening a tappeto. È logico perciò che andiamo a intercettare numerose positività, ma la maggior parte di queste persone ha banali sintomi influenzali. Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale».
Avete letto bene: per la musa del Fatto la Regione Lombardia aveva scambiato una banale influenza per una pandemia. Non contenta, ai suoi colleghi che la diffidavano dal sostenere tesi assurde rispondeva piccata: «Chi mi attacca è pietoso, non torno indietro sulle mie dichiarazioni». Si sa che se scrivi sul Fatto hai uno scudo penale tombale, ma se parliamo di sanità forse prima di chiedere la testa dell'assessore Gallera - che quanto meno aveva ben capito il rischio che si stava correndo - i colleghi del Fatto dovrebbero chiedersi come sia possibile continuare a fare scrivere una così incompetente (questi sono affari loro), ma soprattutto come sia possibile lasciarla ai vertici di un ospedale pubblico (questo è un affare nostro).
Andiamo avanti. Ieri il Pd regionale, spalleggiato dai Cinque Stelle, ha chiesto di commissariare la sanità lombarda e istituire una commissione di inchiesta. Buona idea. Il primo a essere ascoltato dovrebbe essere il segretario Pd Nicola Zingaretti, che a fine febbraio salì a Milano per ridicolizzare la linea dura della Regione e disse pubblicamente: «Non perdiamo le nostre abitudini, non possiamo fermare Milano e l'Italia. La nostra economia è più forte della paura: usciamo a bere un aperitivo, un caffè o per mangiare una pizza». La prima domanda che i commissari dovrebbero porgli mi sembra semplice: scusi Zingaretti, com'è possibile che un partito di governo abbia un segretario così stupido da non avere visto arrivare una pandemia?
E per chiudere, la stranota perla che riguarda lo statista nei cuori sia del Fatto sia del Pd. La riscriviamo perché andrebbe imparata a memoria. È il 31 gennaio, studio di Lilli Gruber, parla Conte: «Siamo prontissimi, continuiamo costantemente ad aggiornarci con il ministro Speranza. L'Italia in questo momento è il Paese che ha adottato misure cautelative all'avanguardia rispetto agli altri, ancora più incisive.
Abbiamo adottato tutti i protocolli di prevenzione possibili e immaginabili».E questi sono gli intelligentoni che vorrebbero decapitare la Regione Lombardia e prenderne il controllo? Dio salvi i lombardi dal virus, quello della sinistra. La cui protervia è ben più dura a morire del Corona.
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