"Questo è stato un anno incredibile per me. Un anno dove il bene e il male si sono alternati. L'anno delle decisioni. A gennaio del 2015 ho scelto di lavorare in proprio. Avevo avuto una serie di colloqui con alcune aziende ma quello che mi veniva offerto non era in linea con alcune scelte di campo che avevo fatto. La prima di tutte, un tempo maggiore da dedicare alla famiglia, tornare a casa in orari decenti". È quello che scrive Francesca Immacolta Chaouqui nel suo profilo Facebook in un lungo post dove fa un bilancio dell'anno appena trascorso e alcune previsioni per il 2016.
La pierre, entra così subito nel vivo della sua turbolenta vicenda alle dipendenze del Papa: "Nel 2015 in Vaticano ho sperimentato il valore reale e concreto dell'impegno nella carità. Una fondazione, una raccolta fondi importante, 2 opere importanti per i poveri realizzate. Ho conosciuto in questa avventura della gente incredibile. Un pezzo di Vangelo animato come li chiamo io. Sacerdoti, medici, imprenditori schierati vicino agli ultimi. Esperienza unica". "Ho litigato con molte persone. Ho ricommesso l'errore di fidarmi troppo è troppo in fretta di tante persone. Poi Lui. Prima solo un test di gravidanza Positivo. Poi l'ecografia. La gioia. La speranza. Lo sapevo da 1 settimana di essere incinta quando mi hanno arrestata in Vaticano. Non me lo aspettavo di essere arrestata. Mai neanche lontanamente l'avrei creduto possibile", dice la Chaouqui parlando della sua gravidanza e del suo coinvolgimento nel caso Vatileaks 2.
"Mio figlio da eroe è riuscito a superare i primi mesi, - prosegue la pierre - quando tutti dicevano che difficilmente ce l'avrebbe fatta. Nel buio di quei giorni la luce degli amici e dei colleghi. Nessuno è sparito come tutti pronosticavano: non solo gli amici di sempre anche i "potenti", la gente con cui ho contatti per lavoro. Nonostante le paginate sui giornali che hanno finito per coinvolgere anche loro: la gente sa chi sono davvero, chi mi ha conosciuto anche solo per una riunione mi ha scritto che mi aspetta in pista appena questa storia sarà finita". Poi arriva una previsione per il 2016:"Io verrò condannata. Sono innocente ma sarò dichiarata colpevole. Non c'è possibilità che il tribunale vaticano, dopo avermi arrestato, dopo aver creato un processo che doveva concludersi in pochi giorni e che si sta protraendo per mesi, dopo che questa vicenda ha fatto il giro dell'universo conosciuto, dica "ci siamo sbagliati" abbiamo messo alla sbarra una innocente incinta per giunta. Quindi sarò condannata. Senza prove. Senza motivo". "Pagheró il fastidio di aver obbedito al Papa - spiega la Chaouqui - e non essermi schierata con chi diceva 'il Papa passa, la curia resta'. Andrò in carcere. Ho rinunciato ad ogni mezzo di appello, e non ho chiesto nessuna Grazia. Quel tribunale condannandomi dovrà assumersi la responsabilità di eseguire la pena. E so che lo farà. Anche lì non c'è scelta. A meno di perdere ogni credibilità, già compromessa".
Secondo la Chaouqui, dato che la pena carceraria sarà di un anno e mezzo e arriverà dopo Pasqua, lei partorirà in carcere e sfrutterà il periodo di detenzione per scrivere un libro. "Ho accettato di farmi assistere da una agenzia letteraria. In carcere - rivela - scriverò. Non il libro che avevo in cantiere sulla mafia, ma la mia storia. Questa storia. Ho fatto credere a mia nonna che forse partirò per lavoro, mia madre sa la verità, seppur faccia finta di non crederci. Mio marito, è arrabbiato per la mia scelta, non ne parla. Non ancora. Insomma ho pianificato tutto. Eppure...non è semplice". Nelle ultime righe la Chaouqui spiega che non intende combattere"perché se sei cattolico non ti opponi al tribunale del Papa. Sai che devi accettare quello che ti è accaduto. La chiesa sbaglia. E spesso gli uomini fuggono. Ma la chiesa è la sposa di Cristo. E solo accettandone le debolezze e prendendo sulle spalle le conseguenze degli errori della chiesa, resterò in Cristo. Ecco perché andrò volontariamente in galera per un reato che non ho commesso. Trascorrerà così il mio 2016.
Ci sarà mio figlio, il dono di questo tempo. Nascerà in carcere e da grande gli spiegherò perché la sua vita è iniziata lì. Gli insegnerò con gli anni che le sbarre non fermano le idee, il coraggio, la libertà".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.