Insulti sui poliziotti per strada: "Io mi faccio il c..., voi fate schifo"

Notte di fuoco a Milano. Qualche decina di persone rendono le vie del centro un fronte di guerra. Scontri tra manifestanti e polizia. Alcuni fermati

Insulti sui poliziotti per strada: "Io mi faccio il c..., voi fate schifo"

Una Milano deserta diventa teatro dell’orrore. Le vie del centro si infiammano di fumogeni e petardi. È l’assalto dei monopattini. Quei mezzi diventati il simbolo, purtroppo inutile, della lotta governativa al Covid. Mentre la metro è stracolma e i bus sono ingolfati di lavoratori, il monopattino diventa un’ascia di guerra. Un totem. I manifestanti attaccano le postazioni delle forze dell’ordine. Ma tra loro non ci sono solo estremisti, ultras, o mafiosi.

C’è, per esempio, uno di loro che fermato dalla polizia in via Benedetto Marcello, zona Buenos Aires, urla: "Io lavoro e mi faccio il c..., voi fate schifo". Reagisce così un manifestante mentre sono in corso le proteste contro i provvedimenti del governo per contenere il contagio da coronavirus. Durante gli scontri, la folla mette a ferro e fuoco le vie del centro danneggiando dehors e monopattini, oltre a lanciare pietre, petardi e bottiglie di vetro. Momenti di alta tensione si verificano nei pressi della sede della Regione Lombardia, in via Melchiorre Gioia, dove i manifestanti, alcuni armati di catene, alimentano la protesta, mentre i poliziotti rispondono lanciando lacrimogeni.

Qui, in giornata, sono scesi in piazza i commercianti. Il presidente del Club Imprese storiche di Confcommercio, Alfredo Zini, ha chiesto il coraggio di chiudere tutto per tre settimane per contenere il male e salvare il Natale. Ha annunciato che teme le infiltrazioni mafiose nelle aziende in crisi. Ma, in serata, la situazione precipita. Lancio di bombe carta e traffico bloccato in corso Buenos Aires, dove un centinaio di persone, per lo più giovani ed esponenti dell’estrema destra manifestano al grido di "libertà, libertà" contro le restrizioni imposte dal Dpcm del 24 ottobre.

Chi manifesta si sposta verso porta Venezia, tallonati dalle forze dell’ordine. Gli allarmi suonano impazziti nella zona. Tra gli slogan gridati, molti sono contro il premier Conte. La folla sfonda anche i vetri del tram della linea 9 in viale Monte Santo, vicino piazza della Repubblica. Poi, poco distante dal palazzo di Regione Lombardia, esplodono altri petardi. Sono diversi e risuonano nella notte meneghina.

Lanciano anche molotov durante il corteo: due le bottiglie incendiarie lanciate, una delle quali è stata lanciato all’indirizzo di un’auto della polizia locale. Al momento però sembra che non ci siano persone ferite. Si tratta, stando a quanto si apprende, di un corteo improvvisato e non autorizzato. E che ora si sta dirigendo verso le strade del centro di Milano.

Non è chiaro chi abbia preso parte alla manifestazione, ma alcuni dei presenti che avevano raggiunto piazzale Loreto per manifestare in maniera pacifica hanno poi abbandonato il presidio: "Sono un barista ed ero venuto a protestare pacificamente. Non condivido questa violenza", la testimonianza di un commerciante. Non tutti la pensano come lui.

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