"Blasfemo". E gli islamici radicali decapitano il sarto indù

Il sarto assassinato aveva condiviso sui social alcune dichiarazioni controverse rilasciate da un portavoce del Bharatiya Janata Party

"Blasfemo". E gli islamici radicali decapitano il sarto indù

L'India rischia di precipitare nel calderone degli scontri interreligiosi, dopo che un sarto indù è stato accoltellato e decapitato da due miliziani islamici radicali. Il fatto di sangue si è consumato martedì a Udaipur, nello Stato federato del Rajasthan, nel nord del subcontinente. La vittima si chiamava Kanhaiya Lal e a determinare la sua condanna a morte sarebbe stato l'avere condiviso sui social alcuni commenti ritenuti dai musulmani integralisti "offensivi verso Maometto".

L'aggressione mortale ai danni del sarto è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza installate nel negozio della vittima. In quei clip, si vedono due uomini barbuti entrare nell'esercizio commerciale e iniziare a discutere con Lal, per poi assalirlo all'improvviso. Negli stessi video, si nota quindi il malcapitato implorare i due killer di risparmiarlo, senza successo però.

Dopo avere decapitato il sarto, i due assassini hanno rivendicato sul web la responsabilità del folle gesto, pubblicando foto di loro con in pugno i due coltelli utilizzati per l'omicidio e rivelando i loro nomi: Mohammed Riyaz Ansari e Ghouse Ansari Mohammed. Nel rivendicare la paternità del crimine, i due hanno ammesso di avere architettato l'uccisione di Lal dopo che quest'ultimo aveva condiviso sui social alcune dichiarazioni rilasciate in precedenza da un portavoce del Bharatiya Janata Party (BJP), ossia della formazione politica attualmente al governo in India. Tali dichiarazioni, agli occhi degli islamici radicali, erano immediatamente apparse come un insulto a Maometto e, di conseguenza, chiunque le avesse pronunciate o sottoscritte meritava la morte.

Alla fine, Ansari e Mohammed sono stati arrestati dalla polizia del Rajasthan e, secondo le autorità locali, i due erano intenti a progettare un attacco contro il

primo ministro indiano Modi in persona. Nonostante l'arresto dei due assassini, l'entità federata ribolle, con lo spettro di scontri sanguinosi tra indù e musulmani che aleggia e che minaccia la stabilità del subcontinente.

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