L'Italia invecchia sempre di più. I dati dell'Istat contenuti nel rapporto "Noi Italia" sono inequivocabili: al primo gennaio 2014 ci sono 154,1 anziani ogni 100 giovani. La Liguria è la regione più anziana, la Campania è la più giovane. In Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato (158,4). La vita media delle donne è di 84,6 anni, quella degli uomini di 79,8 anni, tra le più lunghe dell’Ue. Diminuiscono le celebrazioni di matrimoni (3,2 ogni mille abitanti) e lo scioglimento per via legale delle unioni è in tendenziale crescita: tra il 2000 e il 2012 le separazioni sono aumentate del 22,7% e i divorzi del 36,6%.
"Il 23,4% delle famiglie vive in una situazione di disagio economico, per un totale di 14,6 milioni di individui". Per l'Istat il 12,4% dei nuclei si trova "in grave difficoltà". Il dato complessivo risulta comunque in calo rispetto al 24,9% dell’anno precedente.
Nel 2012 circa sei famiglie su dieci (62%) hanno conseguito un reddito netto inferiore all’importo medio annuo di 29.426 euro, pari a circa 2.452 euro al mese.
Un altro dato desta una certa preoccupazione: nel 2013 coloro che non cercano lavoro ma vorrebbero lavorare sono pari a 3 milioni e 91 mila unità. Tra questi il 46,2% è scoraggiato, ovvero dichiara di non aver cercato lavoro perché ritiene di non riuscire a trovarlo. Il tasso di mancata partecipazione italiano nel 2013, sottolinea il rapporto, è pari al 21,7%, in aumento rispetto al 20% dell'anno precedente. Il tasso di disoccupazione raggiunge il 12,2%, 1,5 punti percentuali in più rispetto all'anno precedente. Consistente aumento della disoccupazione di lunga durata (oltre 12 mesi), la cui incidenza risulta nel 2013 al 56,4%.
Sono due milioni e mezzo i giovani tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavoro, i cosiddetti "Neet". Dati del 2013 alla mano, si tratta del 26% degli under30, più di 1 su 4. In Europa fa peggio di noi solo la Grecia (28,9%). Ne abbiamo il triplo della Germania (8,7%) e quasi il doppio della Francia (13,8%)
L’Italia ha il tasso di imprenditorialità più elevato tra i Paesi dell’Unione europea. Nella penisola, infatti, il rapporto tra numero di lavoratori indipendenti e totale dei lavoratori in azienda sfiora il 30%. I dati risalgono al 2012 ma da sempre, ormai è tradizione, siamo un Paese a imprenditorialità diffusa, che si riflette, ad esempio, anche sulle dimensioni medie d’impresa (3,9 addetti), tra le più basse del continente.
La pressione fiscale nel nostro Paese raggiunge il 43,3% nel 2013, collocando il Paese al sesto posto nell'Ue28. Rispetto ai principali partner europei il valore italiano risulta inferiore solo a quello della Francia. La Pubblica amministrazione italiana, precisa il rapporto, spende circa 13,5 mila euro per abitante, un valore leggermente superiore a quello medio dell'Ue28. Tra le grandi economie dell'Unione, Francia, Germania e Regno Unito presentano livelli più elevati, mentre la Spagna spende meno dell'Italia.
Negli ultimi dieci anni è diminuita la quota di mercato delle esportazioni italiane sul commercio mondiale, dal 3,9% del 2004 al 2,8% del 2013, seguendo una tendenza comune a molte delle economie più avanzate anche per via della forte espansione della quota cinese, passata nello stesso periodo da 6,5% a 12,1%.
Nel 2013 i prezzi delle case hanno subito un forte calo, scendendo del 5,7%, tra le più ampie tra i paesi del Vecchio Continente. Flessioni dei prezzi maggiori si registrano solo nei Paesi Bassi, Spagna e Croazia.
Siamo agli ultimi posti, in Europa, per spesa sanitaria pubblica e numero di posti letto, ma ha comunque una mortalità infantile e per malattie cardicircolatorie tra le più basse nel continente, mentre per i tumori è a metà classifica. Secondo i numeri presentati la spesa sanitaria pubblica italiana nel 2012 era 2481 dollari a persona, poco più di metà di quella olandese, al primo posto nella classifica, ma inferiore a quella di tutti gli altri paesi avanzati tranne Spagna, Portogallo e Grecia. Anche nella spesa privata il paese è agli ultimi posti con il 20% di quella totale. Per quanto riguarda i posti letto in Italia ce ne sono 3,4 ogni 1000 abitanti, un dato superiore solo a Spagna, Irlanda, Regno Unito e Svezia, mentre al primo posto c’è la Germania che ne mette a disposizione 8,2.
Con 608 auto ogni mille abitanti nel 2013, gli italiani sono il popolo più "motorizzato"
d’Europa dopo i lussemburghesi. Superiore alla media Ue anche il numero di decessi per incidente stradale, pari a 56,2 persone ogni milione di abitanti, una cifracomunque in calo del 9,8% rispetto all’anno precedente.
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