In Italia ci si sposa meno ed esiguo si mantiene il numero di unioni civili, questo è quanto emerge dal report Istat sulla popolazione. Dal confronto tra il Censimento del 1991 e quello del 2018 si evince che nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni sono diminuite di molto le persone sposate, -3 mln e 843mila, a vantaggio soprattutto di celibi e nubili, +3 mln e 90mila, e dei divorziati, oltre 972mila in più. Il dato deve essere considerato alla luce della lieve diminuzione della popolazione rispetto all'anno di riferimento, pari a - 309mila.
Per quanto riguarda le unioni civili, considerando sia quelle costituite in Italia sia le trascrizioni di unioni costituite all'estero, al 1° gennaio 2018 le persone residenti unite civilmente sono circa 13mila (0,02% della popolazione), di sesso maschile nel 68,3% dei casi. Gli uniti civilmente hanno un'età media di 49,5 anni se maschi e di 45,9 anni se femmine e risiedono prevalentemente nel Nord (56,8%) e al Centro (31,5%).
In Italia, a partire da luglio 2016 e fino al 31 dicembre 2017, sono state costituite nel complesso 6.712 unioni civili, 2.336 nel 2° semestre 2016 e 4.376 nel corso del 2017, che hanno riguardato prevalentemente coppie di uomini, 4.682 unioni, il 69,8% del totale. Presentano un maggiore numero di unitivi civilmente le regioni Lombardia (25,4%), Lazio (20%) e Piemonte (10%) che da sole raccolgono oltre la metà del totale dei 13,3 mila complessivi.
Fra le città metropolitane Roma è in testa alla graduatoria con il 35,4% delle unioni,
seguita da Milano (621) e Torino (256). Tra le città del Mezzogiorno, valori di rilievo solo a Napoli (114) e Palermo (60). Nelle altre città del Sud e delle Isole si registrano invece quote percentuali al di sotto dell'1%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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