Alcune settimane fa Jeffrey Epstein, il milionario trovato impiccato nella sua cella e coinvolto in un caso internazionale di pedofilia, aveva confidato alle guardie del carcere che qualcuno stava cercando di ucciderlo. A rivelarlo una fonte interna dell'istituto penitenziario che ha poi passato le informazioni al Daily Mail.
La stessa fonte aveva incontrato il milionario caduto in disgrazia in varie occasioni durante la sua detenzione al Metropolitan Correctional Center, affermando che Epstein, normalmente riservato, sembrava invece essere di buonumore: "Non c’era alcun sospetto che facesse pensare ad un suo gesto così estremo - ha raccontato - da quello che ho visto, stava iniziando ad adattarsi alla prigione e non sembrava il tipo da volersi togliersi la vita".
Invece ieri è stato trovato impiccato nella sua cella poco prima delle sette del mattino. Portato d’urgenza nell'ospedale più vicino, è stato dichiarato morto al suo arrivo. Ora il corpo verrà sottoposto ad autopsia da parte del medico legale, ma fonti del carcere parlano di un’indagine aperta dall’Fbi per capire realmente le cause del decesso.
Epstein era in attesa del processo per difendersi dall’accusa di abusi sessuali e traffico di minori ed era detenuto in un carcere di massima sicurezza di New York. Il suo arresto è avvenuto il 6 luglio, con l’accusa di aver organizzato rapporti sessuali con minori nelle sue residenze di New York e in Florida da il 2002 e il 2005. Nonostante le accuse, Epstein si è empre dichiarato innocente.
Il suo suicidio arriva solo due settimane dopo essere stato ricoverato a seguito di quello che potrebbe essere stato un tentativo iniziale di togliersi la vita. Il 24 luglio, infatti, era stato portato d’urgenza in ospedale dopo essere stato trovato riverso sul pavimento della sua cella in uno stato di semi incoscienza.
Dopo poche ore però, era stato riportato in carcere senza nessuna conferma del fatto che il suo fosse un tentativo di suicidio, piuttosto che omicidio consumato all’interno delle mura del carcere. Al milionario era stata tolta la sorveglianza, scatenando l’indignazione del procuratore generale William Barr: “La morte di Epstein solleva una serie di domande a cui bisogna dare risposta - ha detto Barr in una dichiarazione di ieri pomeriggio - Oltre alle indagini dell’Fbi ho consultato il ministro della giustizia, che ha deciso di aprire un’inchiesta sulle circostanze della sua morte”
Secondo un secondino della prigione, Epstein era tenuto in una sezione speciale ad alta sicurezza, ma non era sorvegliato dai funzionari della struttura che avrebbero potuto evitare il suicidio, sempre ammesso che di questo si tratti. La decisione di escludere Epstein, che era forse il detenuto di più importante del sistema carcerario federale dalla sorveglianza, ha sconcertato anche alcune ex guardie carcerarie che hanno bollato questo come un “fatto insolito”.
Cameron Lindsay, un ex guardia carceraria, ha rivelato alla Bbc News che toglierli la sorveglianza è stata una decisione scioccante, soprattutto per un detenuto come lui, con accuse così gravi, e che oltretutto aveva già tentato di togliersi la vita, non si potevano assolutamente correre rischi. C’era la necessità di sorveglianza ventiquattro ore su ventiquattro”.
Nonostante i suoi crimini, molte associazioni hanno chiesto trasparenza riguardo ai dettagli della sua morte. Grande rabbia anche tra le molte presunte vittime dei suoi abusi, che in questo modo vedono sfumare la possibilità che il finanziere possa affrontare la giustizia per i suoi crimini.
Jennifer Aaoz, la ragazza che ha affermato di essere stata violentata all’età di 15 anni da Epstein, ha rilasciato un’intervista alla Nbc News: “Sono arrabbiata che Jeffrey Epstein non dovrà affrontare le vittime dei suoi abusi in tribunale. Dovremo convivere con le cicatrici delle sue azioni per il resto della nostra vita , mentre lui non dovrà mai affrontare le conseguenze dei crimini che ha commesso”.
L’avvocato Lisa Bloom - che rappresenta tre delle presunte vittime della tratta sessuale del milionario - ha condiviso una dichiarazione di uno dei suoi accusatori anonimi. “Non avrò mai pace ora. Sono arrabbiata da morire che sia riuscito a togliersi la vita senza che nessuno glielo abbia impedito. Non lo vedremo mai affrontare le conseguenze delle sue orribili azioni”, si legge nella dichiarazione.
La morte di Epstein arriva appena 24 ore dopo che oltre 2mila pagine di documenti secretati che descrivevano nel dettaglio i suoi abusi sessuali su ragazze minorenni sono stati resi pubblici. Venerdì mattina la corte di appello federale ha pubblicato i documenti esplosivi relativi a una causa del 2015 che Virginia Roberts Giuffre, una delle presunte vittime allora 15enne, aveva intentato contro la socia di Epstein, Ghisiane Maxwell.
Giuffre affermò che Epstein e Maxwell nei primi anni 2000, quando lei era ancora minorenne, la tenevano come una “schiava sessuale”. Queste sue dichiarazioni avrebbero coinvolto nello scandalo anche un gran numero di uomini molto potenti amici di Epstein. Tra le trascrizioni, anche una deposizione dove la ragazza sosteneva di essere stata obbligata a fare massaggi erotici a politici e uomini d’affari benestanti.
La ragazza racconta di essere stata “incaricata” da Maxwell di fare sesso con l'ex senatore George Mitchell e anche con l’ex governatore del New Mexico Bill Richardson. Entrambi hanno ovviamente negato le accuse. Sempre secondo i documenti, Giuffre afferma di aver anche fatto sesso in diverse occasioni con un caro amico di Epstein, il principe Andrea, anche quando era appena 17enne.
Il principe ha sempre negato qualsiasi illecito e, nel 2015, un giudice ha respinto le accuse di Giuffre ordinando che fossero cancellate dal verbale. Buckingham Palace rilasciò una dichiarazione affermando che “qualsiasi accusa di un atto inadeguato su minorenni è assolutamente falsa”.
Giuffre lavorava nel resort di Mar-a-Lago del presidente Donald Trump quando incontrò Ghislaine Maxwell, che le presentò poi Epstein, ma la ragazza ha sempre negato di aver avuto rapporti sessuali con l’attuale Presidente degli Usa. Allo stesso modo, nonostante Epstein fosse amico anche di Bill Clinton, la ragazza ha dichiarato di non aver mai avuto nessun rapporto con lui.
Giuffre è stata la prima donna a rendere pubbliche le accuse contro Epstein ed è la testimone più importante. La ragazza ha raccontato la modalità con cui si è trovata a viaggiare in tutto il mondo e come sia stata violentata da uomini con il triplo della sua età.
“Epstein mi aveva promesso molto - ha dichiarato - e sapevo che se lo avessi lasciato avrei avuto grossi problemi, ero la testimone di molti comportamenti illegali da parte sua e dei suoi amici, potenti. Avrebbe potuto farmi uccidere o rapire, se non gli avessi obbedito. Ci teneva a farmi sapere che conosceva molta gente importante in posti di potere. Avevo molta paura, soprattutto quando ero adolescente. Quando ero con lui - si legge ancora - Epstein faceva sesso con ragazze minorenni quotidianamente, e di questo atteggiamento era a conoscenza chiunque lo conoscesse”.
Jeffrey Epstein rischiava fino a 45 anni di carcere. Il 6 luglio il milionario è stato arrestato all’aeroporto de Teterboro nel New Jersey mentre alcuni agenti federali facevano irruzione nella sua casa di Manhattan da 77 milioni di dollari, scoprendo centinaia di foto pedopornografiche.
I pubblici ministeri affermano che Epstein ha sessualmente sfruttato dozzine di adolescenti, alcune addirittura di 14 anni nelle sue case di Manhattan e Palm Beach in Florida tra il 2002 e il 2005 e sostengono che l’uomo d’affari fosse ben consapevole che molte delle vittime erano minori.
Le ragazze sono state pagate centinaia di dollari in contanti per massaggiarlo, compiere atti sessuali e reclutare altre ragazze, e sembra che Epstein avesse un vero e proprio esercito di reclutatori, spesso non molto più vecchi dei loro obiettivi, che avrebbero avvicinato e convinto adolescenti vulnerabili a compiere atti sessuali.
Dopo il suo arresto gli è stato negato il rilascio su cauzione. Epstein aveva comunque precedentemente scontato 13 mesi in una prigione della Florida dopo essersi dichiarato colpevole di un rapporto con una prostituta minorenne. Prima della sua condanna nel 2008, i suoi avvocati avevano incontrato Alexander Acosta, il Procuratore Federale di Miami, per negoziare un “patteggiamento favorevole”.
Epstein si era quindi dichiarato colpevole in cambio della breve pena detentiva in un carcere di bassa sicurezza, nonché dell’immunità da futuri procedimenti giudiziari connessi alle sue accuse. Si venne poi a sapere che gli era permesso di uscire per lavorare in un ufficio vicino al carcere.
Questo trattamento “di favore” ha indignato l’opinione pubblica tanto che il procuratore Acosta è stato costretto a dimettersi dal suo incarico di lavoro nell’amministrazione Trump.Nel 2010 Epstein è stato comunque rilasciato ed è riuscito rapidamente a ritornare a frequentare gli alti circoli del potere. Pochi mesi dopo è stato notato mentre camminava a Central Park con il principe Andrea.
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