La Jolly Nero andava troppo veloce e gli strumenti erano guasti

Depositata la perizia dei consulenti della procura: c'erano state almeno altre tre avarie precedenti per il mancato avviamento del motore

La nave Jolly Nero mentre viene spostata dai rimorchiatori
La nave Jolly Nero mentre viene spostata dai rimorchiatori

La Jolly Nero andava troppo veloce per le acque ristrette del porto di Genova e gli strumenti di bordo erano guasti. I consulenti della Procura - gli ammiragli della Marina Militare Mario Caruso e Claudio Boccalatte - hanno depositato la perizia sulle condizioni della nave che il 7 maggio scorso ha provocato il crollo della Torre Piloti costato la vita a nove persone.

La Procura aveva chiesto agli ammiragli di accertare sia le condizioni generali della nave sia quelle dei macchinari di bordo. Dalle rilevazioni è emerso che c'erano state almeno altre tre avarie precedenti per il mancato avviamento del motore.

I guasti erano avvenuti tre volte a Genova e una a Suez, una volta con il comandante a bordo.

"Chiuderemo le indagini sulla Jolly Nero con ogni probabilità a fine anno", ha dichiarato il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, che coordina le indagini insieme al pm Walter Cotugno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica